Corriere della Sera (Milano)

Il futuro di San Siro

L’insidiosa partita che porta alla demolizion­e

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Calcio e politica è un binomio che a qualcuno ha portato fortuna, ma al sindaco Sala il futuro del glorioso Meazza rischia di nascondere più insidie che benefici. Difficile far digerire la demolizion­e di un simbolo a un popolo che ha nella nostalgia uno dei suoi tratti caratteris­tici, che sia a tinte rossonere o nerazzurre. Senza contare il terrore di vedersi stravolger­e il quartiere con cui buona parte dei residenti segue la trattativa che a fatica va avanti dalla scorsa estate. A gennaio le parti torneranno a vedersi. Il dialogo è aggrappato a un filo sottile: l’accordo acciuffato all’ultimo ad approfondi­re le possibili «tracce» da conservare dell’antico stadio. L’ultimo vertice con i club a metà dicembre ha infatti vissuto attimi di tensione. La giunta, su indicazion­e del Consiglio, spinge sempre per scovare un modo per far coesistere in qualche modo il «mito» del Meazza con il nuovo impianto avvenirist­ico immaginato dalle società, senza trasformar­e però l’intervento in una colata di cemento. Milan e Inter hanno fretta di iniziare i lavori.

Su un punto sono però categorici: due colossi non possono convivere. Bocciata anche l’idea di ridurre San Siro e declassarl­o da «Scala» del calcio ad arena per giovani e movimento femminile. La partita è tutta da giocare.

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