Corriere della Sera (Milano)

Smog, un picco da record per i botti

Da oggi scattano i divieti. Politecnic­o, potatura blindata degli alberi all’alba: nuove proteste

- di Giorgia Fenaroli

Il 2020 inizia con un nuovo allarme smog. Sei giorni consecutiv­i di polveri sottili nell’aria (Pm 10), con superament­i della soglia massima di 50 microgramm­i per metro cubo, hanno fatto scattare le misure di primo livello previste dal protocollo Aria sottoscrit­to da Arpa, Comuni e Regione. A provocare l’innalzamen­to dei valori ha contribuit­o l’uso dei fuochi di artificio di Capodanno che, assieme a condizioni meteo favorevoli all’accumulo degli inquinanti, ha causato quest’anno picchi record di polveri nell’aria. Intanto, il Politecnic­o ha iniziato il taglio degli alberi del parco Bassini per fare spazio alla nuova sede di Chimica: cantiere blindato e proteste degli ambientali­sti.

Con l’anno nuovo, torna l’allarme smog. Da oggi scatta lo stop per i veicoli più inquinanti, diesel Euro 4 in testa, dopo sei giorni consecutiv­i di polveri sottili (Pm 10) nell’aria oltre la soglia consentita di 50 microgramm­i per metro cubo. La serie nera delle polveri milanesi è iniziata il 27 dicembre con 52 microgramm­i per metro cubo d’aria ed è destinata a continuare anche se con livelli inferiori rispetto ai 131 microgramm­i registrati in media a Capodanno dalle stazioni di controllo milanesi.

Se si guardano in dettaglio i dati delle centraline dell’Arpa, l’agenzia regionale che monitora la qualità dell’aria, si scopre che il primo gennaio è stato il Capodanno più inquinato da quando sono iniziate le rilevazion­i (nel 2005). Con picchi allarmanti: 180 microgramm­i per metro cubo in via Senato (una cifra da record negativo nella storia dell’aria milanese, quinta peggior rilevazion­e della stazione dal 2005), 179 al Verziere e in viale Marche, 154 a Città Studi-Pascal. L’Arpa spiega che l’innalzamen­to dei valori è da imputarsi all’utilizzo dei fuochi di artificio di Capodanno che, assieme a condizioni meteo favorevoli all’accumulo degli inquinanti (assenza di piogge e venti), ha causato picchi straordina­ri di polveri.

Dati eclatanti, soprattutt­o se confrontat­i con quelli del 1° gennaio 2018, quando il valore rilevato era stato di «soltanto» 42 microgramm­i, conseguenz­a delle misure antismog stabilite da Arpa già entrate in vigore il 26 dicembre. O con quelli del 2015 e del 2016, quando a Milano era stato introdotto il divieto di esplodere fuochi d’artificio, poi stoppato dall’allora prefetto, oggi ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Le polveri dei fuochi d’artificio, seppur «consentite» (fatta eccezione per l’ordinanza di sicurezza in piazza del Duomo in vigore da anni), apportano infatti un consistent­e contributo alle concentraz­ioni di Pm 10 e ogni anno causano il primo giorno di sforamento sui 35 consentiti dalla normativa europea (sempre superati da Milano). I livelli di solito ritornano a essere meno preoc

 ??  ??
 ??  ?? I «fumi»
Tra i luoghi dove sono stati sparati più fuochi d’artificio, petardi rispetto al resto della città c’è la zona della Darsena: botti, petardi fino a tarda notte e tante polveri nell’aria
I «fumi» Tra i luoghi dove sono stati sparati più fuochi d’artificio, petardi rispetto al resto della città c’è la zona della Darsena: botti, petardi fino a tarda notte e tante polveri nell’aria
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy