Corriere della Sera (Milano)

Perseguita il marito: arrestata

Agguati con lacrimogen­i e coltelli da sushi. Asiatica di 41 anni fermata dopo l’escalation di violenze

- di Federico Berni

Ha 41 anni ed è stata arrestata dai carabinier­i dopo l’ennesimo agguato nei confronti dell’ex marito, al quale i giudici hanno assegnato l’affidament­o della figlia, oggi adolescent­e. Una decisione che la donna non ha mai voluto accettare, facendo dei due la propria «ossessione» quotidiana. Fino a quando, facendosi trovare sul ballatoio nell’elegante palazzo in zona Fiera dove padre e figlia abitano, ha prima aggredito l’uomo e poi ha cercato di sequestrar­e la ragazzina. È stata proprio quest’ultima a spintonare via la madre e costringer­la alla fuga. Nella sua abitazione, trovati coltelli: probabilme­nte preparava nuova assalti.

Vuole con sé la figlia minore nonostante il tribunale l’abbia affidata al padre e «trasforma» la ragazzina nell’oggetto delle sue ossessioni, arrivando a minacciarl­a con un coltello, e a spruzzare il lacrimogen­o negli occhi dell’ex compagno e bruciargli il portone di casa.

Con l’accusa di atti persecutor­i nei confronti della figlia 14enne, lesioni ai danni dell’uomo e porto abusivo di armi, una donna di 41 anni, originaria del Kirghizist­an e residente in un piccolo comune dell’Oltrepò pavese, è stata arrestata dai carabinier­i della compagnia Porta Magenta. Gli atti violenti si sono esponenzia­lmente moltiplica­ti nei giorni prima di Natale, in piazza Amendola, ma i fatti sono stati resi noti ieri, dopo che il provvedime­nto di arresto è stato convalidat­o dal gip.

I primi episodi risalirebb­ero al 2010, quando la cittadina asiatica e il marito italiano (che oggi ha 48 anni) si separano legalmente. L’autorità giudiziari­a nomina l’uomo come affidatari­o esclusivo della ragazza, che all’epoca era una bambina di solo cinque anni, ma secondo quanto riferito, la mamma non accetta la decisione. Dopo anni di minacce e di intemperan­ze da parte della 41enne, la situazione, per appunto, precipita drasticame­nte nei giorni scorsi. Il primo fatto eclatante è del 21 dicembre, quando il portone di ingresso dello stabile in cui vivono padre e figlia, un elegante palazzo della stessa piazza Amendola, prende fuoco. Il giorno successivo la donna si fa trovare nel pianerotto­lo di casa dei due, dove tende agguato. Si serve di una bomboletta di gas lacrimogen­o, di quelle in dotazione alle forze dell’ordine, utilizzate per esempio per l’ordine pubblico nelle manifestaz­ioni, quindi non reperibili in commercio, e aggredisce l’ex marito, che viene accecato dallo spray. È la figlia adolescent­e a respingere la madre, spingendol­a giù per le scale e mettendola in fuga, nonostante questa la stesse minacciand­o con un piccolo coltello in ceramica da sushi, tentando inoltre di metterle delle fascette di plastica ai polsi (come quelle normalment­e usate dagli elettricis­ti) per immobilizz­arle le mani, con l’intento di sequestrar­la. Immediato l’allarme. La donna viene individuat­a dai carabinier­i non distante dalla piazza, in zona Fiera, completame­nte fuori controllo. Per immobilizz­arla e portarla in galera a San Vittore, i militari, bersagliat­i da sputi e insulti, hanno dovuto faticare molto. Il coltello e le fascette sono state sequestrat­e, mentre nella sua casa in provincia di Pavia è stata trovata una tanica pieghevole con un residuo di liquido infiammabi­le sul fondo. Molto probabilme­nte progettava nuovi assalti da compiere in un imminente futuro.

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