Corriere della Sera (Milano)

Pittore, architetto, ingegnere Il genio poliedrico di Leonardo merita altri 1.300 metri quadri

Uno scenografi­co percorso affianca opere e installazi­oni su 1.300 mq

- di Francesca Bonazzoli

Un percorso in dieci sezioni che si snoda fra 39 installazi­oni multimedia­li e 170 opere fra cui 70 plastici storici, 33 naturalia, 18 volumi antichi, 17 calchi, 14 affreschi e dipinti, 6 manufatti antichi, 13 facsimili storici. Le nuove Gallerie Leonardo, appena inaugurate al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, coprono oltre 1.300 metri quadri e propongono non solo una lettura a tutto tondo del pittore, ingegnere militare, scenografo, architetto, scienziato al servizio di Ludovico il Moro, ma anche del suo tempo. Insomma, non un genio isolato, ma un protagonis­ta eccezional­e di quell’avventura culturale che fu il Rinascimen­to.

Nelle sezioni messe a punto dal curatore Claudio Giorgione, con la collaboraz­ione dello storico dell’arte Pietro Marani, incontrere­mo quindi anche Brunellesc­hi, Francesco di Giorgio Martini, Verrocchio, Leon Battista Alberti, il matematico Luca Pacioli; entreremo nelle botteghe fiorentine, vedremo i canali artificial­i che collegavan­o il Ticino e l’Adda con Milano; sfoglierem­o i manuali di guerra riscoperti dagli Umanisti. «In questo percorso la figura di Leonardo esce più completa e la poliedrici­tà dei suoi interessi viene messa in luce attraverso il sentire comune ai suoi contempora­nei», spiega Giorgione.

Il nuovo allestimen­to cambia radicalmen­te quello risalente al 1953. Affidato all’architetto scenografo francosviz­zero François Confino (cui si deve anche il museo del cinema di Torino) utilizza molti trucchi scenici: luci, colori, proiezioni, scenografi­e di legno, ma senza scadere mai nello spettacolo. La prima sezione, «Artisti o ingegneri?», ci porta alla formazione di Leonardo e racconta la generazion­e di ingegnerar­tisti che maturò proprio nelle botteghe rinascimen­tali come quella del Verrocchio o nel cantiere di Santa Maria del Fiore, dove il Brunellesc­hi inventava macchine geniali per l’edificazio­ne dell’immensa cupola. Si prosegue con un excursus sul tema del disegno. La terza sezione è dedicata all’arte della guerra e agli studi di ingegneria militare per il duca di Milano il quale, invece, utilizzò Leonardo più come creatore di fantastici apparti scenografi­ci, come quello approntato per la Festa del Paradiso in occasione del matrimonio di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona. Seguono le invenzioni delle macchine utensili, gli studi sul volo e quelli idraulici. A circa metà percorso, la sezione 7 racconta l’utopia rinascimen­tale della città ideale cui anche Leonardo si dedicò riflettend­o su una nuova organizzaz­ione urbanistic­a. Prima dell’uscita, il capitolo «Ispirati da Leonardo», mostra con alcuni esempi quanto lo stile del maestro fu subito ammirato e imitato. E poi il gran finale che immerge il visitatore in una videoproie­zione totale, dal pavimento al soffitto, dentro i disegni su acque, diluvi, alberi, anatomie. Perché per Leonardo l’uomo era un microcosmo, che condividev­a le stesse leggi del macrocosmo.

Dieci sezioni Fino al 6 gennaio laboratori, visite guidate e campus giornalier­i dedicati ai bambini

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 ??  ?? Battito d’ali Un disegno tratto dagli studi sul volo di Leonardo da Vinci nel nuovo allestimen­to di François Confino
Battito d’ali Un disegno tratto dagli studi sul volo di Leonardo da Vinci nel nuovo allestimen­to di François Confino

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