Quel vessillo bianco e rosso che sventola da 509 edifici
Scuole e istituzioni pubbliche, il piano per il ricambio delle bandiere con 150 sostituzioni nel 2019
Uno dei documenti conservati nell’Archivio comunale, intitolato «Il vessillo bianco e rosso di Milano», ricostruisce così la nascita della bandiera di Milano: «Il colore bianco, infatti, era stato adottato per proprio distintivo dal popolo milanese dacché i nobili avevano preso per loro divisa il color rosso: più tardi i due colori vennero accoppiati — né più disgiunti in seguito — quale conseguenza della pace conchiusa e della concordia raggiunta tra la plebe e la nobiltà sul principio dell’anno 1045, allorché si formò in Milano il “Comune”. Il bianco e il rosso furono, da allora in poi, i colori di Milano».
Oggi quel simbolo, accompagnato dal Tricolore e dalle 12 stelle gialle in campo blu dell’Unione europea, sventola su oltre 500 edifici in città. Sono per l’esattezza 509, tra scuole, uffici e spazi comunali. A occuparsi di rinnovare gli esemplari più malandati è il team dell’«Unità sedi di rappresentanza» di Palazzo Marino. È composto da sette persone: un responsabile, quattro tecnici e due magazzinieri. Sono loro a rispondere alle tante segnalazioni sulle bandiere esposte nelle sedi pubbliche che arrivano dai dirigenti scolastici, ma anche dai cittadini. L’ultima risale a un paio di mesi fa, quando una signora aveva contattato gli uffici per invitare l’amministrazione a intervenire per cambiare le bandiere della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea in una scuola elementare in via Goffredo Da Bussero.
Negli ultimi anni sono stati sostituiti quasi tutti i vessilli: oltre 240 tra il 2015 e il 2016, 110 nel 2017, 123 nel 2018 e circa 150 l’anno scorso.
Le istruzioni dettagliate sull’esposizione della bandiera nazionale ed europea sono impartite dal Cerimoniale di Stato, un ufficio della presidenza del Consiglio dei ministri. È una loro nota a prevedere che in alcune precise occasioni gli edifici pubblici possano essere «ulteriormente imbandierati». È il caso del 7 gennaio, festa del tricolore, del 17 marzo, giorno dell’Unità nazionale, del 25 aprile, del 2 giugno. Vengono invece esposte a mezz’asta in occasione di lutto nazionale e nelle giornate del 27 gennaio, giornata della memoria della Shoah, e del 10 febbraio, giorno del ricordo delle vittime delle foibe. In caso di lutto cittadino è solo il vessillo civico a essere a mezz’asta.
Le segnalazioni
Una squadra di sette persone si occupa dei tessuti rovinati indicati da cittadini e lavoratori