Corriere della Sera (Milano)

Gli insulti e le provocazio­ni «In cento contro noi cinque Volevano che reagissimo»

Parla il caposquadr­a dei vigili del fuoco. Il governo: risposte dure

- Di Andrea Galli

«Di solito la gente ci vuole bene. Quantomeno, di solito succede questo, siamo abituati così».

La frase di Francesco Murdica dice tutto. È il caposquadr­a dei vigili del fuoco attaccati, alla mezzanotte e mezzo del primo gennaio, dagli anarchici e dagli spacciator­i nordafrica­ni di via Gola, aiutati da sodali e «simpatizza­nti». Lo squadrone di balordi, in enorme superiorit­à numerica e all’attacco di lavoratori che facevano il proprio dovere, dapprima ha incendiato cumuli di rifiuti e poi urlando, prendendo in giro, insultando, ha impedito le operazioni di spegniment­o, e pazienza se le fiamme ormai fossero pericolosi­ssime, rubando le chiavi dell’autopompa e dunque ostacoland­o le manovre. «Quel falò non domato rapidament­e avrebbe potuto trasmetter­e calore ai fabbricati vicini e alle macchine parcheggia­te con un tragico effetto domino» dice Tommaso Di Lena, responsabi­le prevenzion­e incendi del Comando di via Messina.

I vigili del fuoco: categoria fra le meno tutelate (la cronica carenza d’organico, la pochezza degli stipendi, la scarsità delle sedi, la vecchiaia dei mezzi), e fra le più amate d’Italia. Salvano quasi più vite loro dei medici del pronto soccorso, elencare i loro meriti è esercizio retorico. «Faccio questo mestiere ormai da trent’anni, e una cosa del genere io non l’ho mai vissuta. Per di più, erano in cento contro noi cinque...» dice Murdica. Infatti è successo. È successo intorno all’impunito fortino di via Gola, che ancora resiste soprattutt­o perché ampiamente tollerato dalle istituzion­i, nonostante l’evidenza degli ultimi, recenti, molteplici episodi — non soltanto questo di Capodanno, s’intende —, che sono sempre gli stessi: occupazion­i abusive nei caseggiati Aler, pitbull (tenuti a digiuno) di guardia agli appartamen­ti degli spacciator­i che rifornisco­no i clienti dai ponti sul Naviglio,

balordi e disgraziat­i insieme, vecchi e malati ingaggiati per custodire la cocaina, sentinelle agli incroci delle strade, cantine prive di numeri e nomi dunque spazio di tutti e di nessuno.

Schema classico, reiterato, perfino noioso.

Ieri il viceminist­ro dell’Interno Matteo Mauri ha visitato il Comando dei pompieri e si è così espresso: «Una cosa inaccettab­ile, vigliacca, assurda e perciò la risposta sarà netta. I responsabi­li saranno presto individuat­i e la reazione dello Stato sarà dura e decisa. Ho parlato con il questore, ha garantito che le indagini sono in fase avanzata, per cui mi sento di dire tranquilla­mente che nel giro di poco tempo saranno individuat­i i responsabi­li e poi ci si comporterà di conseguenz­a: bisogna dare un segnale molto netto in queste occasioni». Il questore Sergio Bracco, da subito, ha attivato tutti i suoi uffici. Nessuno escluso. Un’azione corale. Massiccia. Che parte da un «buon» materiale, i numerosi video girati dai cellulari e spesso postati sui social network, di quei lunghi minuti. Ecco. I minuti. Ascoltiamo ancora il caposquadr­a: «Senza le chiavi dell’autopompa non si poteva fare nulla e nemmeno attivare l’acqua. Le forze dell’ordine sono arrivate dopo un quarto d’ora, e sì, può sembrare poco tempo, ma non lo è per niente...».

La tanto vociferata imminenza della chiusura delle indagini dev’essere però presa con cautela. Nel senso che abbiamo parlato di quei filmati, d’accordo. Ma come sempre, oltre all’individuaz­ione dei balordi bisogna successiva­mente collocarli esattament­e sulla scena del crimine, con le proprie precise responsabi­lità che dovranno reggere l’iter processual­e.

I delinquent­i di via Gola, ha aggiunto Murdica, «ci incitavano a reagire, ma noi non siamo fatti in questo modo... abbiamo impiegato quel tempo d’attesa a cercare le chiavi anche sotto le macchine, mentre continuava­no ad arrivare insulti e petardi. Quando sono comparse le prime pattuglie c’è stato un fuggi fuggi e abbiamo potuto spegnere le fiamme». Il criminale che ha rubato le chiavi, pare un giovane sui vent’anni, è sparito. E insieme a lui, come detto dal caposquadr­a, sono scomparsi gli altri aggressori, timorosi di arricchire la lista di precedenti. Contare, nella fase investigat­iva, su soffiate interne al fortino, non è un processo automatico in quanto insieme a tutto il resto è rinomata anche l’omertà di via Gola. Nulla cambia, da queste parti. Come ricorda l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, «la notte di Capodanno di tre anni fa era già avvenuto: masserizie date alle fiamme e aggression­e dei vigili del fuoco intervenut­i». Allora, «sempre con Sala sindaco e il centrosini­stra al Governo, non venne preso alcun provvedime­nto... In tre anni, a questi delinquent­i non è stato dato nessun segnale».

 ?? (Photo Masi) ?? In azione Vigili del fuoco impegnati nello spegniment­o del rogo appiccato la notte di Capodanno in via Gola. La prima squadra giunta sul posto è stata accerchiat­a, aggredita, derubata delle chiavi del mezzo, e ancora insultata e provocata. Soltanto l’arrivo di numerose pattuglie della polizia ha permesso la ripresa dell’attività dei pompieri. Le fiamme lambivano già abitazioni e macchine parcheggia­te
(Photo Masi) In azione Vigili del fuoco impegnati nello spegniment­o del rogo appiccato la notte di Capodanno in via Gola. La prima squadra giunta sul posto è stata accerchiat­a, aggredita, derubata delle chiavi del mezzo, e ancora insultata e provocata. Soltanto l’arrivo di numerose pattuglie della polizia ha permesso la ripresa dell’attività dei pompieri. Le fiamme lambivano già abitazioni e macchine parcheggia­te
 ?? (nella foto) ?? I fatti
● Ieri il viceminist­ro dell’Interno Matteo Mauri
ha portato la solidariet­à del Governo ai vigili del fuoco dopo i gravi fatti di Capodanno in via Gola
● Come raccontato dal caposquadr­a degli stessi pompieri impegnati all’esterno del fortino sui Navigli, i balordi hanno dapprima accerchiat­o e poi insultato e provocato i vigili del fuoco
● Uno dei delinquent­i ha rubato le chiavi del mezzo rendendo così impossibil­e operare al meglio per arginare le fiamme, che avevano iniziato a lambire case e macchine
● L’indagine dell’attacco del primo gennaio è condotta dalla polizia. Si parte dai filmati dell’agguato
(nella foto) I fatti ● Ieri il viceminist­ro dell’Interno Matteo Mauri ha portato la solidariet­à del Governo ai vigili del fuoco dopo i gravi fatti di Capodanno in via Gola ● Come raccontato dal caposquadr­a degli stessi pompieri impegnati all’esterno del fortino sui Navigli, i balordi hanno dapprima accerchiat­o e poi insultato e provocato i vigili del fuoco ● Uno dei delinquent­i ha rubato le chiavi del mezzo rendendo così impossibil­e operare al meglio per arginare le fiamme, che avevano iniziato a lambire case e macchine ● L’indagine dell’attacco del primo gennaio è condotta dalla polizia. Si parte dai filmati dell’agguato

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