Teatro Manzoni Avventure ed equivoci fra i campanelli Adesso l’operetta piace anche ai giovani
Un’eco festaiola e vacanziera rintocca oggi al teatro Manzoni. Non a caso è inserito nella sezione «Extra» del cartellone, come il festival della magia appena conclusosi e a sottolineare il suo essere fuori dai generi più frequentati. Perché oggi al Manzoni va in scena l’operetta, genere che può vantare capolavori assoluti (da «La vedova allegra» di Léhar al «Pipistrello» di Strauss) e che in Italia ha avuto come suoi principali paladini i cantanti, gli attori e i ballerini della Compagnia Italiana di Operette. Sono loro a interpretare uno dei titoli più amati e popolari del repertorio nostrano, «Il paese dei campanelli», scritto da Carlo Lombardo che ne compose anche le musiche assieme a Virgilio Ranzato e che qui viene proposto nella versione firmata dal regista Emanuele Gamba, con i costumi di Eugenio Girardi e le coreografie di Monica Emmi.
«Soprattutto in questi ultimi anni stiamo assistendo a un ricambio generazionale del pubblico, non tanto perché il pubblico di età avanzata non viene più, ma perché vediamo in teatro tanti giovani», riflette Claudio Pinto, protagonista nelle vesti di La Gaffe, uno dei militari inglesi che arrivano su un’immaginaria isola olandese dove su ogni casa c’è un piccolo campanello che suona, così vuole la leggenda, quando la moglie tradisce il marito. Nessuno li ha mai sentiti squillare, ma quando approda una nave militare inglese costretta all’attracco per un incendio sviluppatosi a bordo i campanelli iniziano furiosamente a trillare: Hans, il comandante, lo fa suonare con Nela, Tom con BonBon, La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. Sull’isola arriveranno anche le mogli degli ufficiali e, senza colpa, faranno suonare anche loro i campanelli con i mariti di Nela, BonBon e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più; quel giorno coincide proprio con quello della sosta degli ufficiali. Tutti sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma, nomen omen, La Gaffe… «Amori, intrighi, cornificazioni: è facile capire che l’operetta ha gli ingredienti giusti per far breccia nel pubblico», prosegue Pinto. «E proprio pensando ai giovani un paio d’anni fa avevamo ideato i “Mupperette”, un mix tra i Muppets e l’operetta, video di pochi secondi in cui proponiamo alcuni sketch tipici del nostro genere». È uno degli ultimi passi compiuti da una Compagnia «che ha sempre corso sui sentieri dell’operetta: in 66 anni di attività abbiamo collaborato con oltre mille artisti, creato 90 allestimenti per oltre 12 mila repliche viste da più di 8 milioni di spettatori».