Sbloccate le doppie guide per aumentare i taxi Ma è scontro sulle licenze
Sì ai partner professionali (non familiari)
A Milano la possibilità di attivare la doppia guida dei taxi sarà estesa a breve anche ai collaboratori estranei al nucleo familiare del titolare della licenza. Lo ha anticipato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli nel corso della commissione Territorio che si è tenuta in Regione con al centro il tema del servizio taxi in città e in Lombardia. Dopo il via libera a settembre alle collaborazioni familiari (parenti entro il terzo grado o coniuge) «abbiamo avuto un aumento di 166 doppie guide» che si sommano alle 244 già attive in città, ha spiegato Granelli. «Il prossimo passo — ha annunciato l’assessore — sarà l’apertura delle doppie guide anche ai collaboratori professionali». La novità sarà discussa nel prossimo incontro con le categorie dei tassisti fissato per il 16 gennaio.
Sul fronte delle licenze continua il muro contro muro tra Comune e Regione. Granelli ha ribadito la necessità di aumentarne il numero, sottolineando come «la domanda inevasa sia di circa il 14 per cento, con alcuni orari, come il primo mattino o il tardo pomeriggio e la sera, che sono carenti». Secondo l’assessore per garantire un tasso di richieste inevase al 6 per cento,
pari al valore del 2015, sarebbero necessarie mille nuove licenze. Il Comune si limita a richiederne solo 450, colmando le carenze del servizio anche con altre misure, come il taxi sharing e l’istituzione di cinquecento doppie guide. «Però è arrivato il momento di prendere una decisione».
Di parere opposto la Regione. «La nostra posizione è molto chiara — hanno sottolineato la presidente della Commissione Claudia Carzeri (FI) e il vice Andrea Monti (Lega) — e ribadiamo la volontà di assumere eventuali decisioni e provvedimenti solo dopo l’analisi e l’approfondimento dello studio sul trasporto pubblico e sui suoi possibili sviluppi nel prossimo quinquennio con particolare attenzione anche al monitoraggio del servizio taxi, che sta predisponendo la società di ricerca regionale Polis».
Posizione chiaramente apprezzata dai sindacati delle auto bianche che a loro volto hanno presentato dati e cifre. Il Tam (Tassisti artigiani milanesi) ha sottolineato che, a fronte di una media del 14 per cento di corse inevase, la media giornaliera dei taxi liberi è del 46 per cento. Le cause di questo squilibro sarebbero da imputarsi soprattutto alla congestione del traffico, che nel 2018 ha registrato un tasso medio del 30 per cento, con un ritardo su un percorso medio di 30 minuti di 20 minuti al mattino e 17 la sera. «Nelle ore di punta — ha denunciato il sindacato, citando dati di Confcommercio — la velocità media è di 7 km/h, meno di quella a cui viaggia una carrozza trainata da un cavallo».