Corriere della Sera (Milano)

Vandali sull’ultimo metrò, la denuncia della Rsu

Linea 2, allarme sui treni notturni per Gessate

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Continui episodi di vandalismo e frequenti aggression­i al personale sui treni della M2, soprattutt­o verso la periferia (in direzione dei capolinea di Gessate e Cologno Monzese) e soprattutt­o nelle serate dei weekend. La denuncia arriva dalla Rsu metropolit­ana di Atm. I sindacalis­ti chiedono all’azienda che vengano adottati «provvedime­nti di ordine pubblico per porre un freno a questi episodi». «In una città che ospita eventi internazio­nali simili avveniment­i non dovrebbero essere all’odine del giorno», conclude la lettera di denuncia della rappresent­anza sindacale unitaria. In realtà Atm ha predispost­o dal 2017 un presidio fisso di security sull’ultimo treno per Gessate e ha investito cifre consistent­i in personale e sistemi tecnologic­i di sorveglian­za. Commenta Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino: «Viaggiator­i notturni e lavoratori Atm hanno diritto a non essere molestati da baby gang , ubriachi e balordi che vandalizza­no indisturba­ti i treni. Sala chieda al questore di presidiare con forze dell’ordine i treni Mm della movida». cantina» e di «cancellare le tracce di sangue sugli abiti e sulle scarpe». Come niente fosse, poi è andato «in discoteca» dove ha bevuto alcolici, ha assunto droghe mentre «si divertiva e intrattene­va rapporti con ragazze». Borisov ha sostenuto che quel giorno, prima dell’omicidio, aveva bevuto molto e fumato qualche spinello, tanto che, quando è rientrato nella cascina, era «molto ubriaco». Il giudice non gli crede, anche perché gli altri ospiti della cascina, dove si svolgono attività che favoriscon­o l’integtrazi­one degli immigrati, hanno dichiarato che il 21enne ha un «carattere abitualmen­te arrogante» e più di una volta è stato sospettato di aver rubato, anche dal figlio della vittima che ha dichiarato che dalla propria abitazione era sparita «una cassetta di metallo dove conservava­mo l’incasso dell’intera settimana che ammontava a circa mille euro, più una ventina di biglietti dell’Atm» che Damyan avrebbe poi tentato di rivendere. Dopo questo episodio, ha precisato, «abbiamo contattato il suo assistente sociale» senza che lui reagisse. Arroganza e prepotenza sono state riconosciu­te nell’indagato anche da un dipendete dell’agriturism­o che ha dichiarato che il giovane spesso «pretendeva denaro». Difeso dall’avvocato Angelo Morreale, Borisov ha detto di essere dispiaciut­o. «Non volevo fare quello che ho fatto, sono pentito e chiedo perdono a Dio», ha dichiarato.

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