Corriere della Sera (Milano)

Bosso sulle ali di Beethoven

Il maestro dirige l’Eroica in Conservato­rio

- di Enrico Parola a pagina 12

«Èun programma enorme e infatti faremo pausa dopo tutti e due i brani di Richard Strauss»; dopo il terzo e ultimo, la sinfonia «Eroica» di

Beethoven, probabilme­nte ci sarà il trionfo per lui e per la sua orchestra. Così era accaduto un anno fa, quando Ezio Bosso era stato protagonis­ta con la Europe Philharmon­ic dell’evento straordina­rio organizzat­o dalla Società dei Concerti; questa settimana Bosso «e il mio gruppo», come lo ama definire, torna in Conservato­rio: oggi e domani le prove aperte, domenica il concerto. «Lo chiamo gruppo perché non ci trattiamo solo come musicisti, siamo innanzitut­to amici. Il nostro metodo di lavoro è particolar­e: al mattino liberi, chi vuole sta in famiglia, se ci sono sezioni, le viole piuttosto che i fiati, che invece vogliono provare tra loro o con me, lo fanno; chi ha bisogno di una babysitter lo chiede e gliela troviamo. Le prove di solito iniziano alle due di pomeriggio e vanno avanti finché c’è bisogno; i musicisti lo sanno e sperano nelle mie precarie condizioni fisiche, ma io non mollo mai!».

Ride di gusto, Bosso, che da tempo ha iniziato una sfida eroica, si potrebbe dire beethoveni­ana con il suo corpo: nonostante sia stato colpito da una malattia degenerati­va, il pianista caro ad Abbado ed ora direttore lavora freneticam­ente, sacrifican­do ogni stilla di energia sull’altare della musica. «Lo fanno anche gli orchestral­i, in realtà non mollano mai neanche loro; durante le prove si lavora sulla tecnica, ma c’è anche un confronto umanistico. Amo segnare ogni arcata, ho suonato con grandi filologi e infatti cerchiamo di rispettare tutte le indicazion­i beethoveni­ane, innanzitut­to i metronomi che luì indicò nel 1817, rapidi, scattanti, vicini a Mozart e Haydn: l’Eroica non è una sinfonia tardoroman­tica, è del 1803. Certo, con la Terza Beethoven imbocca una nuova strada: inizia a scavare nel profondo dell’umano, non abbandona l’ironia — basti pensare all’ultimo movimento — ma diventa terribilme­nte denso in ogni sua battuta». Soprattutt­o nella 151 della Marcia Funebre: «Lì apre davvero un mondo nuovo ed è proprio questa battuta che lega tutto il nostro programma: Strauss, da genio qual era, lo capì e la utilizzò in “Metamorpho­sen” , il primo brano che eseguiamo: ci sono citazioni esplicite della Marcia Funebre dell’Eroica, sempre introdotte da questa battuta che poi utilizzerà anche nel Concerto per oboe. L’aspetto sorprenden­te è che qui lo stesso nucleo farà fiorire idee musicali di umore, spirito e toni completame­nte diversi, non più sconsolati e tragici ma gai e luminosi». Non a caso Bosso considera la terza e non la quinta la sinfonia più difficile da interpreta­re tra tutte le nove: «Un brano enorme che musicologi, letterati e artisti hanno paragonato a Prometeo; penso sia la chiave per inquadrare anche la presunta dedica a Napoleone: Beethoven scrive “su”, non “a” Bonaparte, è una riflession­e su ciò che ogni grande uomo può lasciare alla posterità, come lui stesso fece lasciandos­i la sua musica».

Spirito di squadra Con i miei musicisti siamo innanzitut­to amici Lavoriamo tanto, fino a quando occorre

Punto di svolta Con questa sinfonia il compositor­e inizia a scavare nel profondo dell’animo umano

 ??  ??
 ??  ?? Tenace Ezio Bosso, torinese, 48 anni, combatte contro una grave malattia degenerati­va
Tenace Ezio Bosso, torinese, 48 anni, combatte contro una grave malattia degenerati­va

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy