Alla Camera del Lavoro
Oscar Del Barba fra Verdi e Frank Zappa
Uri Caine con le sue interpretazioni di Mahler, Schumann e Bach, Enrico Rava con l’omaggio alle arie d’opera e il più celebre pianista di sintesi solitarie, Keith Jarrett, con le riletture di Handel e Šostakovic. Le vie di scambio fra jazz e classica si sono moltiplicate negli ultimi decenni, una prassi crossover che il quartetto del pianista Oscar Del Barba riprende con una visione sonora dedicata ad alcuni capolavori verdiani, seguendo sì la matrice improvvisativa ma spingendosi fino al rock progressive. «Re-Reading Verdi» è il progetto che apre la seconda parte della stagione di «Aperitivo in concerto» alla Camera del Lavoro (C.so di P. Vittoria 43, ore 17.30, ingr. 10 euro, più tessera 5 euro), un live aperto alla contaminazione fra generi che accoglie come ospite il sassofonista Achille Succi nell’Ox Trio di Del Barba completato da Giacomo Papetti (contrabbasso) e Andrea Ruggeri (batteria). Il pianista tiene in primo piano le melodie verdiane e da qui parte il suo lavoro sulle partiture che arrivano a toccare suggestioni alla Frank Zappa contando anche sulla conoscenza del pubblico di passi celeberrimi da «La Traviata» «La forza del destino» e «Il Trovatore». Da questa base di familiarità con il compositore, il pubblico può aspettarsi sorprese intriganti (Zappa ma anche ritmi spiazzanti da cui affiorano le melodie) e non stupisce che il bresciano Del Barba sia il fautore del progetto, essendo musicista con formazione sia classica sia di stampo jazzistico e con incursioni nel pop per la sua collaborazione con Francesco Guccini e, in ambito improvvisativo, con il trombettista Markus Stockhausen.
Da parte loro, i profili dei suoi compagni approfondiscono le possibilità espressive di tanta libertà «premeditata»: Succi è un versatile solista post bop, Papetti è un bassista che spazia dal jazz al rock alternativo e infine i fantasiosi tamburi di Ruggeri, con esperienze eterogenee, dal folk all’afroamericana.