Corriere della Sera (Milano)

LA CITTÀ ALLA PROVA DEI DIRITTI

- di Giangiacom­o Schiavi

Se non ci fossero loro, cittadini pronti a dare una mano, Milano non sarebbe Milano. E se non ci fossero loro, Marcos, il ragazzo affetto da tetrapares­i spastica, non potrebbe più prendere il bus che lo portava a scuola: il Comune ha tagliato i rimborsi e la famiglia non riesce a sostenere l’altra metà della spesa. Scrivono in tanti al Corriere, pronti a mettere a disposizio­ne qualcosa. Un signore diventato famoso come Angelo Invisibile chiama la famiglia di Marcos Cappato e offre un bonifico che copre ogni spesa: 3.500 euro. Caso risolto. Ma la generosità privata non basta a coprire una pubblica figuraccia: come può il Comune più ricco d’Italia restare a guardare, lasciando a piedi un ragazzo disabile che per finire gli studi deve prendere la navetta da via Gonin al liceo di Corsico? Milano vive da quattro anni una stagione felice. È attrattiva, inclusiva, internazio­nale, un brand in ascesa che genera innovazion­e e punti di Pil. Un riferiment­o e per qualcuno anche un modello per il Paese, il cui merito viene riconosciu­to a chi oggi la governa e alle politiche delle giunte che si sono alternate negli ultimi vent’anni. Ma da un po’ di tempo la cronaca spicciola intacca il benefico caos provocato dai cantieri e dal febbrile marketing urbano: affiorano sempre più sofferenze che non viaggiano sulle rotte del futuro. Crescono i nuovi poveri. Aumentano gli anziani soli, le marginalit­à, la fetta degli esclusi dalla festa mobile trainata dagli eventi e dal ricco dividendo degli oneri di urbanizzaz­ione. Il benessere che spinge sempre più su la fascia alta lascia indietro quella bassa.

L’ex presidente Cariplo, Guzzetti, denuncia che a Milano ci sono ventimila bambini che non hanno da mangiare a sufficienz­a. Le periferie, poi: a che valgono i proclami se non ci sono esempi e casi risolti? Prima c’erano via Padova, Nikolajevk­a, Ponte Lambro. Oggi c’è via Gola. Lo stesso sindaco ammette che serve un riequilibr­io tra le due città: dopo aver puntato sullo sviluppo turistico Milano deve pensare ai più deboli. Appunto. Siamo a Marcos, ai diritti da garantire a chi è rimasto indietro, al Comune che non può sperare sempre nell’aiuto dei privati. Informa l’assessore Rabaiotti, il cui impegno non è in discussion­e, che la delibera del 2018 che ha tagliato il rimborso al giovane disabile è frutto di una sintesi che dovrebbe allargare la platea dei beneficiar­i. Sarà. Ma se una delibera compromett­e il servizio anche solo per un utente che ne aveva diritto, si può sempre fare una deroga. Per fortuna ci sono i cittadini generosi, i milanesi con il cuore, quello vero. Grazie, a nome di Marcos e di tutti quelli che Milano non deve lasciare indietro.

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