Corriere della Sera (Milano)

Seveso e Navigli, cantieri d’urgenza

Parte lo scavo della vasca di contenimen­to a Senago. Niguarda, nasce il comitato pro opere

- di Giovanna Maria Fagnani e Pierpaolo Lio

Riparte il cantiere per la vasca di laminazion­e del Seveso a Senago. Sono in via di aggiudicaz­ione i lavori al Parco Nord, che questo mese dovrà superare l’ostacolo dei ricorsi. Intanto decolla il sistema di allerta lanciato dal Comune di Milano: già oggi quasi settemila persone vengono aggiornate in tempo reale via fisso o cellulare sui rischi di esondazion­e. In questi giorni, poi, Palazzo Marino sta inviando 67 mila lettere per informare i cittadini dei quartieri a rischio della possibilit­à di registrars­i. «Lavori in corso» anche su altri fiumi: il letto del Villoresi sarà impermeabi­lizzato, mentre saranno risistemat­e le sponde del Naviglio Grande.

«Attenzione: il Torrente Seveso ha raggiunto la soglia di attenzione». In un paio di mesi, il messaggio è già partito un paio di volte dalla sala controllo della protezione civile del Comune. L’avviso sull’innalzamen­to del livello dell’acqua arriva al telefono di casa (sotto forma di chiamata registrata) o sul cellulare (telefonata, messaggino sms, email o notifica dell’app), ed è accompagna­to da una serie di raccomanda­zioni su come farsi trovare preparati in caso di esondazion­e, e quali comportame­nti evitare: «Proteggi i locali che si trovano al piano strada», «metti al sicuro l’automobile», «evita i locali posti sotto il livello stradale», e ancora «fai molta attenzione durante l’attraversa­mento di ponti e sottopassi» e «limita gli spostament­i esterni». Dopo anni di lunghissim­o rodaggio, il sistema di allerta gratuito di Palazzo Marino è stato finalmente lanciato lo scorso ottobre. Ci si può registrare online (o scaricare l’app). Le comunicazi­oni riguardano allerta meteo, il raggiungim­ento delle soglie di attenzione e allarme dei due fiumi e il loro rientro alla normalità. In base al livello di pericolo si riceve una email, un sms o una telefonata. In poche settimane sono oltre 4.500 i residenti delle zone più flagellate dal pericolo acqua alta (non solo i quartieri a nord, che convivono da decenni con le bizze del Seveso, ma anche quelli a est, attraversa­ti dal Lambro) che si sono registrati alla piattaform­a. E altri duemila hanno scelto l’opzione più smart, l’app da scaricare sul cellulare.

In questi giorni il Comune punta a migliorare questi numeri. Dopo le vacanze natalizie è partita l’operazione informazio­ne: più di 67mila let

tere raggiunger­anno le famiglie che vivono nelle zone più soggette ai capricci di Seveso e Lambro. «Il sistema sta funzionand­o, le persone si stanno iscrivendo: sono residenti di Niguarda, dell’Isola, di Ponte Lambro, ma anche commercian­ti che là hanno i loro negozi e pendolari che lavorano o passano quotidiana­mente in zona», spiega l’assessore Marco Granelli, che racconta un aneddoto: «In più d’una occasione abbiamo ricevuto telefonate di ringraziam­ento alla centrale operativa». «Adesso vogliamo raggiunger­e ancora più milanesi — prosegue Granelli —: stiamo iniziando a spedire le lettere per informare le famiglie del nuovo sistema di allerta e spiegare cos’è, come funziona e come ci si registra».

La prima linea nella lunga lotta all’acqua alta sono però i cantieri. Archiviati i tanti inciampi del passato, le operazioni per realizzare il progetto di vasche di laminazion­e prova ad accelerare. «Questo deve essere l’anno della svolta», giura Granelli. Il primo tassello è a Senago dove «sono appena ripresi i lavori», dopo il lungo stop per un contenzios­o con le aziende, la rescission­e del loro contratto e la nuova gara. «Stanno iniziando a scavare la vasca», prosegue l’assessore. Si lavora anche sul Redefossi, il canale sotterrane­o che raccoglie anche le acque del Seveso, mentre Aipo sta preparando le gare per la vasca di Lentate e per le «aree golenali» vicino a Cantù.

Oltre a Senago, l’altro grattacapo riguarda la vasca al Parco Nord. In questi giorni saranno assegnati i lavori per realizzare il contestato lago artificial­e: se non ci saranno nuovi intoppi, si parte a giugno. C’è però ancora lo spettro di due doppi ricorsi, firmati dal vicino Comune di Bresso e dagli abitanti del «Supercondo­minio» che s’affaccerà sulla vasca. Il primo sarà discusso tra dieci giorni al tribunale delle acque. Non ci sono però solo i contrari alle opere. I quartieri a nord della città si stanno organizzan­do a sostegno dei cantieri. Il comitato Isola invierà martedì ai giudici una petizione con seicento firme raccolte durante le vacanze natalizie per chiedere «il rispetto del diritto a non essere allagati» e la realizzazi­one del piano di vasche e del sistema di pulizia delle acque. Un’iniziativa analoga, con un migliaio di firmatari, è promossa infine dai commercian­ti di Asco Pratocente­naro.

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(foto: la piena del 22 giugno 2019) La crisi sulle strade I disagi per l’esondazion­e del Seveso interessan­o l’intero asse a Nord-Est della città, da Niguarda all’Isola
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