Corriere della Sera (Milano)

Gli insulti, le scuse e un’auto in fuga La movida alcolica

Sulle strade con i carabinier­i. Ritirate 23 patenti. «Io ubriaca? È colpa dei farmaci»

- di Gianni Santucci

Un’auto inseguita sotto il tunnel di viale Don Sturzo. Gli insulti urlati dai finestrini. E poi birilli, torce sull’asfalto, bastoni luminosi. Due posti di controllo per la movida. È la notte dei controlli fuori dalle discoteche. Il bilancio: 23 patenti ritirate, sei macchine sequestrat­e, 16 persone denunciate perché trovate con un tasso d’alcol nel sangue oltre il limite.

Alle 5 e mezza del mattino arrivano gli insulti. Gratuiti. Ingiustifi­cati. Da un’auto che sfila via lentamente, senza che i carabinier­i l’abbiano fermata. I pneumatici di una «gazzella» del Radiomobil­e stridono in partenza sotto il tunnel di viale Don Sturzo. Passano un paio di minuti. La macchina dei militari rientra da via Melchiorre Gioia, seguita da una Toyota arancione. La ragazza al volante viene fatta accomodare all’etilometro: 0,66. Non molto, ma sopra il limite. Perché da quell’auto abbiano sputato veleno sui carabinier­i nessuno lo spiega: resterà un pezzetto del teatro ebbro in cui si trasforma ogni notte di controlli in strada fuori dalle discoteche di Milano. «Bisognereb­be che tutti capissero che qui non stiamo facendo repression­e — riflette il maggiore Carmine Elefante, comandante del Nucleo radiomobil­e — ma è prima di tutto un lavoro di prevenzion­e, prevenzion­e di qualche disgrazia legata a queste persone che guidano ubriache».

Birilli, torce sull’asfalto, bastoni luminosi. Due posti di controllo. La prima metà della nottata davanti al cimitero Monumental­e, la seconda nel tunnel che da stazione Garibaldi s’inoltra sotto Porta Nuova. Buona parte di chi esce in macchina dalle discoteche di corso Como passa da qui. All’alba il bilancio del servizio sale a 23 patenti ritirate, sei auto sequestrat­e, 16 persone denunciate con un tasso d’alcol nel sangue superiore a 0,8 (il limite è 0,5), 7 multate perché nella fascia tra 0,5 e 0,8 (in questo caso il procedimen­to è amministra­tivo, e non penale). Ragazze in pelliccia che provano a giustifica­rsi: «Uso medicine a base d’alcol. Guido io perché la mia amica è morta, guardate come sta» (abbandonat­a sul sedile passeggero, l’alito che anche a distanza conferma la «diagnosi» dell’amica). L’uomo che non si scompone anche se il suo tasso è sopra l’1 e appena un mese fa gli hanno restituito la patente. La ragazzina che alla richiesta se abbia bevuto tira fuori un paio di grammi di marijuana. Infine l’uomo, 35 anni, mai un problema con la giustizia, che a bordo della sua Fiat Panda rallenta come per fermarsi di fronte ai carabinier­i. Sono le 2,40 sul piazzale del cimitero Monumental­e e la Panda riaccelera all’improvviso, urta la paletta dei militari, aumenta la velocità sul vialone e corre verso via Cenisio, dove tocca un paio di macchine e si schianta con una terza di passaggio. Due auto dei carabinier­i lo avevano di fatto già raggiunto. Etilometro: 1,26. Denuncia (penale) per il codice della strada. Arresto per resistenza. Notte in caserma in attesa della «direttissi­ma» in Tribunale. Fa una chiamata al padre. L’auto deve venire a riprenders­ela lui nel cuore della notte.

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(foto Cozzoli) Posto di blocco Una giovane fermata sotto il tunnel di Porta Nuova: tra venerdì e sabato sequestrat­e sei auto
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(foto Cozzoli) I momenti In alto: una automobili­sta sottoposta all’alcol test. La Panda fermata dopo l’inseguimen­to. Sopra: droga sotto sequestro. Sotto: un ragazzo sulla «gazzella»
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