Corriere della Sera (Milano)

Altre verifiche all’impianto frenante del treno

Strage di Pioltello Il 25 gennaio 2018

- Giuseppe Guastella

Nuove verifiche sull’impianto frenante del treno che il 25 gennaio di due anni fa deragliò nei pressi della stazione di Pioltello a causa di un giunto rotto sui binari causando la morte di tre persone e il ferimento di altre 102. I pm milanesi che indagano per disastro ferroviari­o colposo, lesioni colpose e inosservan­za delle norme sulla sicurezza, hanno autorizzat­o i consulenti di Rfi ad eseguire una ricognizio­ne visiva e filmata delle carrozze e della motrice del convoglio che sono ancora sotto sequestro. A chiedere il nuovo esame sono stati i legali di Rfi, la società pubblica che gestisce la rete ferroviari­a, dopo il deposito degli atti fatto dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che hanno chiuso le indagini sull’incidente e che vedono indagati i vertici della stessa società oltre a dirigenti e addetti locali alla manutenzio­ne. I tecnici di Rfi vogliono verificare ulteriorme­nte nell’enorme quantità di documenti depositati, in particolar­e nella perizia dei consulenti della Procura, i dati della frenatura registrati dalla «scatola nera» del treno al momento dell’incidente nelle carrozze successive alla numero tre, quella che si è schiantata contro un palo causando il maggior numero di vittime. L’obiettivo è capire se la sezione del treno successiva alla carrozza abbia continuato a spingere anche dopo l’azionament­o della frenata di emergenza aggravando le conseguenz­e del disastro. Le indagini della Polizia ferroviari­a, e gli accertamen­ti dei tecnici della Procura, hanno escluso guasti al treno prima dell’incidente, tanto che i magistrati si apprestere­bbero a chiedere l’archiviazi­one per i vertici di Trenord, la società proprietar­ia del convoglio, indagati inizialmen­te. Per questo anche i legali e i consulenti di Trenord parteciper­anno alle operazioni di verifica.

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