Altre verifiche all’impianto frenante del treno
Strage di Pioltello Il 25 gennaio 2018
Nuove verifiche sull’impianto frenante del treno che il 25 gennaio di due anni fa deragliò nei pressi della stazione di Pioltello a causa di un giunto rotto sui binari causando la morte di tre persone e il ferimento di altre 102. I pm milanesi che indagano per disastro ferroviario colposo, lesioni colpose e inosservanza delle norme sulla sicurezza, hanno autorizzato i consulenti di Rfi ad eseguire una ricognizione visiva e filmata delle carrozze e della motrice del convoglio che sono ancora sotto sequestro. A chiedere il nuovo esame sono stati i legali di Rfi, la società pubblica che gestisce la rete ferroviaria, dopo il deposito degli atti fatto dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che hanno chiuso le indagini sull’incidente e che vedono indagati i vertici della stessa società oltre a dirigenti e addetti locali alla manutenzione. I tecnici di Rfi vogliono verificare ulteriormente nell’enorme quantità di documenti depositati, in particolare nella perizia dei consulenti della Procura, i dati della frenatura registrati dalla «scatola nera» del treno al momento dell’incidente nelle carrozze successive alla numero tre, quella che si è schiantata contro un palo causando il maggior numero di vittime. L’obiettivo è capire se la sezione del treno successiva alla carrozza abbia continuato a spingere anche dopo l’azionamento della frenata di emergenza aggravando le conseguenze del disastro. Le indagini della Polizia ferroviaria, e gli accertamenti dei tecnici della Procura, hanno escluso guasti al treno prima dell’incidente, tanto che i magistrati si appresterebbero a chiedere l’archiviazione per i vertici di Trenord, la società proprietaria del convoglio, indagati inizialmente. Per questo anche i legali e i consulenti di Trenord parteciperanno alle operazioni di verifica.