CIMBRO, LA PROF DEL SALTO TRIPLO E IL PICCOLO TSUNAMI ONLINE
Il salto triplo da Bersani a Salvini, a occhio, finora non l’aveva tentato nessuno. Da qualche giorno il record appartiene a Eleonora Cimbro, parlamentare fino al 2018 della sinistra di Leu (prima era stata nel Pd) e ora tesserata leghista con firma autografa (e foto ricordo) del Capitano.
Quarant’anni, di Bollate, laureata in filosofia e insegnante di lettere alle scuole medie, anche se il salto l’ha spiccato nei primi giorni dell’anno, da qualche tempo aveva volte proveniente da donne e a volte arginato da altre donne, pur imbufalite). Ma nei commenti di chi ha trascorso qualche anno nel Pd insieme a lei, c’è stato anche qualcosa di più rispetto al maremoto di stizza. Alla consigliera comunale pd di Milano Laura Specchio, per esempio, sono tornate in mente le «ridicole primariette» tra Natale e Capodanno del 2012, la votazione che idearono allora i democratici per decidere i candidati alle Politiche dell’anno successivo. In quell’occasione
Cimbro, «una sconosciuta consigliera di un piccolo comune», prese oltre duemila preferenze «superando tutto e tutti» e venendo «magicamente eletta». Quelle «primariette», ormai, non se le ricorda più nessuno e la questione di come i partiti «selezionano» la propria «classe dirigente» resta, ovviamente, irrisolta.
Cimbro intanto annuncia di volersi «occupare di Milano», ripetendo la formula chiave della campagna leghista contro il Pd «partito dell’élite» che «vince dove le case costano 10 mila euro al metro quadro». Al suo profilo Facebook, come succede in questi casi, ora arrivano nuovi amici virtuali che lodano il «coraggio» e fanno gli auguri per il nuovo nato. Anche nel 2016 lei si mostrò su Facebook mentre allattava: un messaggio, scrisse, contro la maternità surrogata. Seguirono polemiche furibonde con diverse donne del Pd, che allora era il suo partito. Forse era un indizio, ma nessuno ci fece caso.
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