Corriere della Sera (Milano)

E ORA L’IMMAGINARI­O NON È PIÙ DISOCCUPAT­O

- Di Vivian Lamarque di Lina Sotis

«Una volta c’era un uomo che lavorava molto sodo e molto in fretta, e si era lasciato ormai da un pezzo la propria anima alle spalle». È l’incipit di «L’anima smarrita».

Se qualcuno di voi, tra i propositi per il nuovo anno, ha considerat­o per caso anche quello di correre un poco meno, o meno di lì e più di là, in un altro territorio, per far spazio ad altro, anche al bellissimo niente, potrebbe riscoprire questo libro che anche se ha le figure, e che figure, per bambini non è. Uscì in Polonia nel 2017 e in Italia (traduzione di Raffaella Belletti) poco dopo, grazie al fiuto del piccolo grande editore Topipittor­i — non poteva sapere che nel 2019 alla sua autrice Olga Tokarczuk sarebbe stato assegnato il Nobel per la Letteratur­a (ex aequo con Peter Handke). È illustrato, meglio non si potrebbe, da Joanna Concejo: come riuscire a disegnare un’anima senza cadere nella retorica? eppure Joanna c’è riuscita, con lode, certo non riveleremo come. Non tutto in questa incantata storia risulta subito chiaro, a volte torniamo a rileggere una pagina appena letta, torniamo a riguardare i dettagli di una illustrazi­one appena guardata, a conferma del nostro troppo correre, di quanto così facendo perdiamo per strada. Se qua e là «L’anima smarrita» dissemina qualche lieve mistero, meglio. Potrete far uso del vostro — a volte lasciato per decenni disoccupat­o — immaginari­o, poi vi sentirete meglio. Un grande grazie dunque ai Topipittor­i, cioè a Giovanna Zoboli e Paolo Canton.

Prenotate il Calendario 2020 della Fondazione Manuli che aiuta i malati di Alzheimer e le loro famiglie (02.670 3140; comunicazi­one@fondazio ne-manuli.org). Avrete un oggetto di grafica-design e con 10 euro farete un gran gesto di solidariet­à.

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