Bulli a messa: il don punisce le bestemmie
Soresina La sfida del don
La notte del 31 dicembre un gruppo di giovanissimi, ragazze e ragazzi, è entrato nella chiesa di San Siro, a Soresina (Cremona), urlando e bestemmiando tra lo sgomento dei fedeli che seguivano la messa. Ieri, il parroco don Angelo Piccinelli ha lanciato la sfida ai giovani blasfemi dalla sua pagina Facebook: «Vi aspetto in chiesa ogni primo giovedì del mese, dalle 23.30, per l’adorazione eucaristica in segno di riparazione per il vostro atto sacrilego». Il don fa anche un particolare riferimento alle ragazze del gruppo: «Se abitassero in un Paese arabo, rischierebbero la lapidazione pubblica. Per loro fortuna siamo in Italia».
Durante la notte di San Silvestro hanno sfidato il parroco: un gruppo di ragazzi e ragazze ha fatto irruzione nella cappella invernale della chiesa di San Siro a Soresina bestemmiando tra lo sgomento e l’indignazione dei fedeli che attendevano il nuovo anno. Nei confronti dei giovani blasfemi è insorto il parroco don Angelo Piccinelli, che ha lanciato una contro sfida, affinché i ragazzi recitino il mea culpa. Li aspetta nella stessa cappella, dove, «come segno di riparazione all’atto sacrilego», verrà proposta una adorazione eucaristica (una preghiera, ndr) ogni primo giovedì del mese, dalle 23.30, fino alla celebrazione del Corpus Domini del 14 giugno. Il don ha spiegato l’iniziativa nel bollettino parrocchiale di ieri, rilanciato su Facebook. Trentatrè righe, dai toni durissimi, con cui il sacerdote racconta l’episodio. «Non è un segreto, eravamo in diverse persone la notte di San Silvestro, nella cappella invernale della chiesa di San Siro costrette ad ascoltare, incredule e sbalordite l’eco delle bestemmie gridate da un gruppo non ben identificato di ragazzi e giovanissimi, maschi e femmine, che avendo notato le porte aperte del luogo di culto ed intuito il nostro raduno di preghiera, si sono prima avvicinati all’ingresso con una radio a tutto volume farneticante parole blasfeme». Quindi «si sono introdotti in mezzo a noi, urlando irripetibili offese a Dio. Sghignazzando sguaiatamente, subito dopo, nella concitazione della fuga». Per il don «un episodio vergognoso che si aggiunge ad alcuni altri analoghi registrati, negli stessi giorni, in diverse località della Lombardia». Don Angelo racconta di essere stato informato dal vicario dell’oratorio che nella notte di Natale alcune ragazze del paese, «normali ed insospettabili, abituali frequentatrici dei nostri ambienti», su Instagram hanno pubblicato gli auguri conditi con «inimmaginabili imprecazioni. Bullismo sgraziato e tracotante, che offende Dio e tutti i cristiani di Soresina e non solo. Se le nostre “disinibite” bestemmiatrici abitassero in un Paese arabo, rischierebbero la lapidazione sulla pubblica piazza: non in Italia, per fortuna. In mezzo a noi godono, invece e, purtroppo, di un clima di complice e inquietante indifferenza». Don Angelo chiede ai giovani blasfemi di farsi avanti, in ginocchio e con le mani giunte.