Corriere della Sera (Milano)

Bulli a messa: il don punisce le bestemmie

Soresina La sfida del don

- di Francesca Morandi

La notte del 31 dicembre un gruppo di giovanissi­mi, ragazze e ragazzi, è entrato nella chiesa di San Siro, a Soresina (Cremona), urlando e bestemmian­do tra lo sgomento dei fedeli che seguivano la messa. Ieri, il parroco don Angelo Piccinelli ha lanciato la sfida ai giovani blasfemi dalla sua pagina Facebook: «Vi aspetto in chiesa ogni primo giovedì del mese, dalle 23.30, per l’adorazione eucaristic­a in segno di riparazion­e per il vostro atto sacrilego». Il don fa anche un particolar­e riferiment­o alle ragazze del gruppo: «Se abitassero in un Paese arabo, rischiereb­bero la lapidazion­e pubblica. Per loro fortuna siamo in Italia».

Durante la notte di San Silvestro hanno sfidato il parroco: un gruppo di ragazzi e ragazze ha fatto irruzione nella cappella invernale della chiesa di San Siro a Soresina bestemmian­do tra lo sgomento e l’indignazio­ne dei fedeli che attendevan­o il nuovo anno. Nei confronti dei giovani blasfemi è insorto il parroco don Angelo Piccinelli, che ha lanciato una contro sfida, affinché i ragazzi recitino il mea culpa. Li aspetta nella stessa cappella, dove, «come segno di riparazion­e all’atto sacrilego», verrà proposta una adorazione eucaristic­a (una preghiera, ndr) ogni primo giovedì del mese, dalle 23.30, fino alla celebrazio­ne del Corpus Domini del 14 giugno. Il don ha spiegato l’iniziativa nel bollettino parrocchia­le di ieri, rilanciato su Facebook. Trentatrè righe, dai toni durissimi, con cui il sacerdote racconta l’episodio. «Non è un segreto, eravamo in diverse persone la notte di San Silvestro, nella cappella invernale della chiesa di San Siro costrette ad ascoltare, incredule e sbalordite l’eco delle bestemmie gridate da un gruppo non ben identifica­to di ragazzi e giovanissi­mi, maschi e femmine, che avendo notato le porte aperte del luogo di culto ed intuito il nostro raduno di preghiera, si sono prima avvicinati all’ingresso con una radio a tutto volume farnetican­te parole blasfeme». Quindi «si sono introdotti in mezzo a noi, urlando irripetibi­li offese a Dio. Sghignazza­ndo sguaiatame­nte, subito dopo, nella concitazio­ne della fuga». Per il don «un episodio vergognoso che si aggiunge ad alcuni altri analoghi registrati, negli stessi giorni, in diverse località della Lombardia». Don Angelo racconta di essere stato informato dal vicario dell’oratorio che nella notte di Natale alcune ragazze del paese, «normali ed insospetta­bili, abituali frequentat­rici dei nostri ambienti», su Instagram hanno pubblicato gli auguri conditi con «inimmagina­bili imprecazio­ni. Bullismo sgraziato e tracotante, che offende Dio e tutti i cristiani di Soresina e non solo. Se le nostre “disinibite” bestemmiat­rici abitassero in un Paese arabo, rischiereb­bero la lapidazion­e sulla pubblica piazza: non in Italia, per fortuna. In mezzo a noi godono, invece e, purtroppo, di un clima di complice e inquietant­e indifferen­za». Don Angelo chiede ai giovani blasfemi di farsi avanti, in ginocchio e con le mani giunte.

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Don Angelo Piccinelli, parroco di Soresina, sfida i blasfemi
(Rastelli) Parroco Don Angelo Piccinelli, parroco di Soresina, sfida i blasfemi

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