Natale da incubo Il dietrofront sugli indennizzi
La società: da mercoledì risarcimenti ai clienti
Un fraintendimento. E la (nuova) promessa: i rimborsi partiranno questa settimana, non oltre mercoledì, verso tutti i clienti aventi diritto. Gli organizzatori del villaggio «Il Sogno del Natale», trasformatosi dopo ritardi, sequestri della Procura, polemiche e chiusura anticipata, in un incubo del dicembre milanese, arretrano. O meglio, negano la mossa falsa e spiegano quello che sarebbe stato un equivoco tra Out of Border srl, società organizzatrice del parco natalizio, e Ticket One insieme ad altri provider.
Tra venerdì e sabato alcuni siti di ticketing hanno inviato a centinaia di clienti una mail che ha scatenato la nuova ondata di polemiche. Informava coloro che aspettavano il rimborso del biglietto, promesso in un primo tempo da Out of
Border, della nuova linea tenuta dalla società organizzatrice: nessun risarcimento. «La linea di indirizzo di Out of Border — si leggeva nella comunicazione allegata e firmata dall’amministratore unico Piergiorgio Songia — è quella di non procedere, allo stato, a nessuna forma di rimborso nei confronti dei clienti». Specificando che la decisione era estesa non solo ai visitatori delusi, ma anche ai «clienti che avevano acquistato i biglietti per una delle date posticipate e/o annullate».
Ieri, interpellata dal Corriere, la società ha negato quella che sembrava essere l’ennesima beffa da parte di chi prometteva di portare a Milano il «parco natalizio più grande d’Italia», chiuso anticipatamente il 24 dicembre. Ticket One avrebbe «frainteso una mail in cui l’amministratore unico Songia chiedeva al sito ulteriore tempo, in modo da ottenere il dato analitico prima di procedere al rimborso», spiega Out of Border tramite il suo legale, l’avvocato Paolo Fabris.
«Siccome la liquidazione dev’essere a tutela di tutti, in particolar modo dei clienti che hanno acquistato un biglietto per uno spettacolo che non hanno potuto vedere, dobbiamo avere l’indicazione esatta di tutti coloro che hanno diritto al rimborso». In altre parole: «Abbiamo chiesto a Ticket One di darci il dettaglio preciso delle cifre per poi dare il via al risarcimento nella maniera più integrale e corretta possibile. Non possiamo permetterci un rimborso eccessivo o minore di quello dovuto».
La storia di questi giorni, dietro alle polemiche degli acquirenti rimasti con un biglietto non staccato in mano, è che provider come Ticket One hanno già dato ad Out of Border «un macro numero, una cifra globale: il dato sintetico. La società aspetta di ricevere l’analitico, vale a dire il dettaglio delle posizioni». Fatti 100 i biglietti in questione, insomma, la società ha bisogno del dettaglio (quanti minori, adulti, disabili etc.) per avere la cifra esatta. «Daremo il via al rimborso, al più tardi mercoledì, avendo verificato tutto».
Erano stati proprio i continui attacchi social da parte dei visitatori delusi, e le conseguenti richieste di rimborso, a vedere gli organizzatori «costretti» a chiudere in anticipo il villaggio alla Vigilia di Natale. Assicurando però che avrebbero rimborsato i biglietti per date annullate o posticipate. Ora la società — dopo quella che sembra essere stata una mossa falsa o un equivoco — promette di risarcire tutti gli aventi diritto facendo ulteriore chiarezza: «Chi non ha potuto vedere lo spettacolo ha diritto immediato al rimborso — specifica Out of Border —, i delusi vanno valutati nel merito, ma anche questi sono in corso di analisi: alcuni hanno già ottenuto il risarcimento. C’è poi una terza posizione: l’eventuale visitatore arrivato da fuori città che ha sostenuto costi extra per poter venire a Milano e vedere il parco. Anche quel tipo di costo verrà preso in considerazione».