Corriere della Sera (Milano)

Carydis dedica a Mitropoulo­s il suo debutto con la Filarmonic­a «Sul podio per un mito greco»

Carydis debutta alla testa della Filarmonic­a con un programma dedicato a Dimitri Mitropoulo­s Sul palco la mezzosopra­no Magdalena Kožená

- di Enrico Parola a pagina

Bacchetta ateniese

«Dal podio guido persone che non conosco e non mi conoscono. Ci uniscono la note e l’amore per esse»

Il ricordo L’autore di “Tafi” morì qui, alla Scala, mentre dirigeva Mahler Nel 2020 saranno 60 anni

Afianco della nona sinfonia di Shostakovi­ch, di «Blumine» e dei «Rucker-Lieder» di Mahler, «Tafi» di Dimitri Mitropoulo­s sembrerebb­e una curiosità da eruditi, ma per Costantino­s Carydis è il cuore sorgivo del programma che dirige stasera per il suo debutto con la Filarmonic­a della Scala. «Non solo per i direttori, per chiunque in Grecia studi musica Mitropoulo­s è un mito», spiega il 46enne ateniese. Tra gli anniversar­i che il 2020 segna c’è anche la sua tragica morte: il 2 novembre 1960 ebbe un malore proprio alla Scala, durante le prove della terza sinfonia di Mahler. «Per questo mi è sembrato giusto legare il mio debutto al suo nome; prima di salire sul podio fu pianista e compositor­e; Tafi significa sepoltura, quindi il riferiment­o è esplicito». Carydis non compone, «ma come lui ho iniziato studiando pianoforte, a sei anni; l’aspetto che più amavo era però far musica assieme ad altri, quindi il podio fu il modo di sperimenta­re il massimo numero di strumenti con cui condivider­e questo piacere».

Usa e ripete la parola «esperiment­o» per indicare la direzione: «Perché non so esplicitar­e una formula che spieghi come si fa a dirigere; sono davanti a persone che non conosco e che non mi conoscono, ci uniscono le note e l’amore che condividia­mo per esse. Scatta qualcosa, ma ogni volta in un modo diverso». Durante le prove l’intesa è scattata partendo da Mitropoulo­s. «Non soltanto perché non lo conoscevan­o, ma perché tutto il programma è collegato a lui. È morto qui, esattament­e dove mi trovo io adesso, mentre stava dirigendo Mahler, così ho voluto accostare due pagine del boemo: “Blumine”, altro brano poco noto, doveva essere un movimento della prima sinfonia che però fu espunto; e i Rückert-Lieder, uno dei vertici della vocalità mahleriana». Saranno intonati da una stella quale Magdalena Kožená, mezzosopra­no ceco recentemen­te applaudito alla Scala con Simon Rattle, che è suo marito oltre a essere stato per sedici stagioni la guida stabile dei Berliner Philharmon­iker. E proprio a Berlino i coniugi hanno inciso questo splendido ciclo liederisti­co. «Dimitri Mitropoulo­s fu poi il primo a dirigere Shostakovi­ch in America, così ho voluto chiudere il concerto con la nona sinfonia del russo».

Il compianto direttore è stato un modello e un’ispirazion­e, ma non ha fatto scuola. «In Grecia c’è una buona educazione musicale di base, tantissimi bambini si avvicinano agli strumenti; però se si vuole salire di livello è obbligator­io andare all’estero, io ho studiato a Monaco di Baviera». Eppure oggi oltre al lanciatiss­imo Carydis, che lo scorso anno ha debuttato con Berliner e ha già diretto opere a Vienna e Londra, la Grecia può vantare uno dei direttori più geniali e originali d’oggi, Teodor Currentzis. «Purtroppo non siamo frutto di una scuola valida, è un puro caso; tra l’altro personalme­nte non ci conosciamo neppure». Potrebbero essere loro due a tracciare la via? «Non penso, in Grecia abbiamo avuto una crisi gravissima e al momento ci sono cose molto più urgenti da sistemare».

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In alto, il direttore greco Costantino­s Carydis, 46 anni. Lo scorso anno ha debuttato con i Berliner
Lanciatiss­imo In alto, il direttore greco Costantino­s Carydis, 46 anni. Lo scorso anno ha debuttato con i Berliner
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Stella Magdalena Kožená, 46 anni

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