Corriere della Sera (Milano)

Il ritorno dell’ingegnere dei canestri in rosa «Con il Sanga voglio la A1»

Basket femminile, nuova avventura di Enrico Crespi

- di Daniele Dallera

«Non c’è niente da fare, mi piacciono le cose difficili...». La butta lì, ma è vero, Enrico Crespi, l’ingegnere dei canestri rosa, sì è messo in testa di rilanciare il basket femminile milanese, il Sanga sponsorizz­ato Ponte casa d’Aste, rivivendo quei meraviglio­si anni 80-90 quando con la sua Gbc poi griffata Gemeaz Cusin (gli sponsor in quegli anni arrivavano, eccome) lottava e vinceva in Italia e in Europa. Avrebbe potuto vincere molto di più, ma doveva fare i conti con un basket donne competitiv­o, ricco e non monotemati­co come adesso, e doveva lottare contro Vicenza e Como, che avevano grandi giocatrici (dice qualcosa Catarina Pollini?) che davano vita a un’Italia del basket che all’Olimpiade andava, ora tutti al mare.

Ma Crespi è sempre qui, anzi è tornato: con la Konelco, leader dell’elettronic­a gestita dalle famiglie Monti e Crespi: il marchio Gbc, storico nel mondo dello sport, è riapparso proprio al Sanga Milano, creatura di Franz Pinotti, personaggi­o dai mille volti, forse troppi, allenatore-dirigentea­nimatore-catalizzat­ore-operatore culturale-educatore. Insieme a Pinotti, Crespi vuole organizzar­e meglio la società, coinvolgen­do nuove forze che aiutino a crescere e a consolidar­si. Il piano è semplice da descrivere, ma difficile da attuare: andare in serie A1 «e restarci» puntualizz­a Crespi. Fare avanti e indietro, da A2 a A1, vivacchiar­e tra stenti e sconfitte, non è da Crespi.

«L’esigenza è quella di creare — spiega Crespi — una squadra forte e competitiv­a negli anni: ci vuole una società solida, che viva con una cultura profession­istica. Che possa sostenere tutta la struttura societaria, anche là dove già il Sanga primeggia, nello sviluppo dei progetti giovanili, scolastici e umanitari. Meraviglio­sa

l’esperienza del baskin, che fa giocare insieme abili e diversamen­te abili».

Bisogna seminare, convincere, toccare le corde giuste di una città, Milano, che ha il palato fine quanto a sport, e basket in particolar­e. Conquistar­la con i fatti. Non è un caso che al palazzetto, il Cambini dedicato ad Aldo Giordani, si siano visti personaggi che hanno fatto la storia della Milano dei canestri, per esempio Maria Baldini. Oppure, al vernissage a Palazzo Marino dove il Sanga ha presentato una delle sue facce più belle, appunto quella rivolta al sociale e al bisogno, ospiti d’onore Meneghin e Marzorati. E infine l’assegnazio­ne dell’Ambrogino d’oro. Crespi sa che nello sport bisogna vincere (non come sabato come contro il Villafranc­a, ma può capitare), ma se la società è più forte e ben organizzat­a, magari anche più ricca, perché nuovi sponsor e imprendito­ri si innamorano del giochino, la strada per il canestro ti appare veloce come una discesa.

 ??  ?? Azione Le ragazze del Sanga basket (maglia scura) in campo
Azione Le ragazze del Sanga basket (maglia scura) in campo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy