RIFORMA DEI PRONTO SOCCORSO O È SOLTANTO UN MAQUILLAGE?
Morire in solitudine per strada di freddo e stenti, nella narrazione di una Milano ricca, attrattiva, proiettata al futuro. Dimostrazione che la realtà forse è un’altra: quella di una città che dopo otto anni di amministrazioni di sinistra è sempre più spaccata socialmente ed economicamente e cammina a due o più velocità! Gli abitanti dei quartieri popolari, per esempio, ne sanno qualcosa…
Sui marciapiedi
Dai cartelli che vedo in molti edifici contro i padroni che non puliscono le deiezioni dei loro cani sui marciapiedi, deduco che, giustamente, la pazienza qui in Municipio 2 è finita. Dal Comune non arrivano risposte alle lamentele. Noi plebei possiamo andare a quel paese tanto non interessa né la sicurezza, né l’ordine, né la manutenzione di strade e marciapiedi sempre più pericolosi per chi ci cammina, che può cadere sia scivolando sugli escrementi dei cani, sia per sconnessione dei suddetti. Inoltre attendo sempre una
Caro Schiavi, vorrei esprimere il mio timore riguardo alle aspettative dei cittadini di fronte alla nuova organizzazione dei Pronto soccorso, che promette di ridurre i tempi di attesa dal «triage» alla sala visita. Purtroppo non sarà così: le attese saranno ancora lunghe e le barelle non scompariranno.
Questa novità «organizzativa»si verifica in un momento di grave degrado delle aree di emergenza e i veri problemi sono questi. Primo: organici risicati, usurati e progressivamente dequalificati (vedi l’inserimento di neolaureati negli organici, laddove, per la complessità del lavoro, servirebbero i medici con più esperienza e formazione). Secondo: il Pronto soccorso rappresenta l’unico vero approdo del cittadino ai bisogni di salute e pertanto è un’area costantemente sovraffollata. Terzo: c’è una drammatica discrepanza fra ospedali che lavorano sui 5 giorni settimanali rispetto ai Pronto soccorso che lavorano 24h/24h, cioè sempre. A tutto questo va aggiunta la convinzione che l’ospedalizzazione sia la panacea dei problemi di salute dei pazienti. Al contrario, sempre di più i pazienti che entrano in ospedale sono a rischio di delirium, allettamento, disorientamento, alterazione sonno/veglia, malnutrizione ma soprattutto infezioni «ospedaliere». C’è risposta dagli interessati sull’ecomostro che è stato eretto tra le vie Demostene, Stefanardo da Vimercate e Apelle, dopo il fallimento dell’impresa edile che lo stava costruendo per adibirlo a casa dello studente.
Ci sarà un responsabile per tutto questo scempio, ma nessuno spiega.
Piazza 6 Febbraio anche un accesso di esposizione nei media sugli episodi di malasanità, laddove viene esasperato l’errore medico, inevitabile in quanto umano, senza viceversa dar risalto agli errori (questi evitabili) di comportamenti «clientelari», tipo nomine «politiche» in vari posti di responsabilità. Infine c’è una grossa difficoltà a reperire medici specialisti di Medicina d’urgenza, poiché sempre meno medici sono disponibili a fare un lavoro così penalizzante per turni e stress. Conclusione: la nuova organizzazione dei Pronto soccorso non modificherà sostanzialmente i problemi esistenti. Per far questo, ci vogliono cambi strutturali, non di numeri, che non possono avvenire a costo zero e che devono coinvolgere l’intera organizzazione sanitaria.
Caro M.F., rispetto la richiesta di non apparire dopo aver verificato il suo ruolo di operatore sanitario in un pronto soccorso. Chi critica dall’interno rischia di subire sanzioni punitive (accadde con il professor Cicardi). I suoi timori meritano risposte documentate: il Pronto soccorso non può essere una porta girevole dove si scaricano problemi irrisolti della medicina sul territorio.
In piazza 6 Febbraio sono tornati i topi. Naturalmente grazie a chi lascia cibo per i piccioni, altri animali portatori di gravi patologie. Ecco cosa dovrebbero controllare le Guardie del verde invece di dare multe a chi fa correre il cane nei giardini: succede anche nella civilissima Londra dove i cani possono sfogarsi per qualche minuto senza che i padroni possano temere sanzioni e rimbrotti.
Manutenzioni
Vorrei segnalare lo stato della segnaletica stradale aa duecento metri dal Duomo, in Piazza Santa Maria Beltrade. Ci sono cartelli appoggiati a un muro, oppure pericolosamente inclinati. In entrambi i casi a rischio caduta sullo sfortunato passante. Sarebbe utile che qualcuno intervenisse prima che si verifichino incidenti.
Manca sicurezza
Il ritorno dei topi
Segnaletica rovinata