Il marciapiedi con il cubo è da bocciare
In via Corleone, all’angolo con via Arona, è stato da pochi giorni installato un chiosco destinato allo street food. Gli abitanti dei caseggiati adiacenti sono molto preoccupati per il traffico che arriverà, perché si tratta di una strada stretta e senza spazi per il parcheggio, per gli inevitabili schiamazzi e anche perché il prefabbricato non è proprio una bellezza. In effetti ci sono leggerezze progettuali che andrebbero mappate ed esposte, per far vedere ai cittadini la metamorfosi in corso a Milano. È evidente che l’attrattività del post Expo ha scatenato una corsa all’oro, trasformando la città in una specie di nuovo Klondike.
Caro Schiavi,
Se Milano non è più imbrattata come anni fa, è grazie alla presa di coscienza dei proprietari di cani, favorita dalle multe dei primi mesi del 2005 (sindaco Albertini) a chi non raccoglieva o era sprovvisto di paletta e sacchettino. Il promotore dell’iniziativa dei cani è stato De Corato, ma è innominabile ....
Diamo a De Corato quel che è di De Corato: per noi è nominabile, è stato un buon vicesindaco, infaticabile ed efficiente spalla del sindaco Albertini. La campagna con paletta e sacchettino è stata uno dei traguardi raggiunti da quella giunta. I vigili in strada, anche.
PARCO RAVIZZAvoto
Caro Schiavi, sono ormai cinque mesi che una gentile signora della terza età vive accampata in una tenda al parco Ravizza. Ho parlato con lei e ho scoperto che aveva una casa che le è stata tolta perché non ne pagava le spese. Credo che sia giusto punire chi non rispetta le regole, ma mi chiedo se sia giusto che una città come Milano possa accettare cose simili: abbandonare gli ultimi non ci farà mai crescere, non ci farà arrivare prima da nessuna parte. Qualcuno dice che è indecoroso lasciare che dorma nel parco, io credo che sia più indecoroso non aiutarla a rimettere insieme la sua vita.
Milano non è una città dal cuore freddo, la solidarietà si tocca con mano e per fortuna sono tante le persone come lei, che si battono per una buona causa. Non vogliamo però sparare nel mucchio, cercheremo di conoscere meglio la storia della donna sfrattata che vive nella tenda: se è malata, va curata; se è povera, va sostenuta. In alcuni casi analoghi c’è stata una mano provvidenziale che non si è sottratta alla richiesta di aiuto. Ma la politica non si può chiamare fuori.