Corriere della Sera (Milano)

Nel centro islamico botte ai bimbi

Arrestato un maestro per maltrattam­enti: se ti lamenti finisci nello stanzino al buio

- di Federico Berni

Bastonate e altre punizioni a bambini tra i 5 e 11 anni erano i metodi «educativi» utilizzati dagli insegnanti del centro culturale islamico «Norou Dareyni Touba» di Monza, frequentat­o dalla comunità senegalese del capoluogo brianzolo. Lo rivelano le indagini del Nucleo Operativo dei carabinier­i che hanno portato all’emissione di due misure cautelari nei confronti di due insegnanti, anch’essi senegalesi, del centro. Dieci le vittime identifica­te, l’inchiesta è partita grazie alla segnalazio­ni dei professori della scuola media di Seregno frequentat­a da una delle piccole vittime.

MONZA Nella stanza ci sono quattro bimbi in fila, tutti inginocchi­ata. Attorno a loro si muove, con aria minacciosa, un uomo. Ha un bastone in mano. I colpi sono simili a frustate. Si sente lo schiocco a ogni colpo. E i pianti dei piccoli. Erano questi i metodi «educativi» praticati a chi non si applicava negli studi della lingua araba e dei precetti religiosi al centro culturale «Norou Dareyni Touba», frequentat­o dalla comunità islamica senegalese, soprattutt­o di Monza e Brianza. Lo rivelano le indagini condotte dai carabinier­i del Nucleo investigat­ivo del capoluogo brianzolo, coordinati dal pm Carlo Cinque, che hanno portato all’emissione di due misure cautelari, una agli arresti domiciliar­i, l’altra all’obbligo di firma, nei confronti di due cittadini senegalesi, insegnanti ed educatori dell’associazio­ne con sede in un appartamen­to del quartiere San Rocco (che nel frattempo, come comunicato dai vertici dell’Arma, è stata chiusa). Una realtà che alcuni esponenti della comunità islamica monzese, assolutame­nte distante da questi scenari inquietant­i, definiscon­o «molto chiusa».

Le indagini si fondano sui video ripresi dalle telecamere installate di nascosto dagli investigat­ori, che rivelerebb­ero episodi di minacce, percosse, bastonate. I piccoli che subiscono, e che, per punizione, vengono chiusi in uno stanzino. Dieci le vittime identifica­te dagli inquirenti, bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

A far partire gli accertamen­ti della procura, a primavera dello scorso anno, è stato il caso segnalato dall’ufficio tutela minori del Comune di Seregno, nel monzese, anche se le prime ad accorgersi di quei lividi e di quei gonfiori sospetti sul corpo di uno studente di prima media sono state le sue insegnanti. Dopo la comunicazi­one ai carabinier­i, i militari si sono rivolti ai genitori, che però sono risultati estranei. È emerso che il piccolo (che è cresciuto in Italia, e che parla italiano e francese) era stato mandato dalla famiglia a frequentar­e questo centro. Una sorta di doposcuola, secondo quanto riferito, dove i bambini venivano mandati a studiare la lingua araba e i principi della religione islamica.

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