Theo Hernandez è un bomber Sorpresa Bastoni
Il capocannoniere milanista è il terzino sinistro Hernandez Bastoni la sorpresa dell’Inter Ecco gli insospettabili del gol
Sono anni che ci ripetono che la miglior difesa è l’attacco. Concetto caro ai cosiddetti allenatori «giochisti». Ribaltando il campo e quindi il concetto c’è una moda più attuale, quella del difensore che segna e così facendo salva la baracca. Un lusso e non solo al Fantacalcio. In questo il Milan ballerino dei giorni nostri ha trovato un tesoro, o meglio, il suo Forrest Gump. Si era capito dalle prime uscite, che Theo Hernandez facesse la fascia sinistra come in sella a un motorino. Il pubblico di San Siro, storicamente diffidente come neanche il Loggione della Scala, gli aveva messo il cerchietto rosso sopra: 16 partite dopo, il piatto è sempre ricco. Il bottino recita 5 gol (più uno in Coppa Italia) e media voto che fa la barba al 7. L’ultimo (bellissimo) domenica contro l’Udinese, festeggiato con un carpiato sull’erba che ieri ha scatenato centinaia di meme sui social, che lo vedono sulla cresta dell’onda, vestito da Superman o in volo persino sopra al celebre stacco di Ronaldo. Arrivato con l’etichetta di bad-boy,è il più puntuale agli allenamenti. Pensavano di vederlo chiudere le discoteche di Milano invece è andato a vivere coi cani sul lago di Como. Così il Milan ha scoperto di aver in casa il miglior terzino del campionato, secondo i più euforici, d’Europa.
Rivalutando anche il lavoro da dirigente di Paolo Maldini che quest’estate era andato a prenderlo per mano. C’è la prima immagine in un bar di Ibiza in cui i due ridono come due amici in vacanza. Theo che dice che ha accettato perché è cresciuto proprio col mito di quell’uomo che gli siede accanto. Maldini ci mette la fiche, anche se i tifosi della famiglia Hernandez ricordavano il fratello maggiore Lucas, nazionale francese e difensore del Bayern Monaco. Ventidue anni, marsigliese doc, come sua maestà Eric Cantona e Zinedine Zidane. Figlio di una città mai banale e mancino come i grandi talenti tanto genio quanto sregolatezza. Origini spagnole (il bisnonno era di Girona), tanto che a calcio ha iniziato a giocare nei giovani dell’Atletico Madrid, prima di passare ai cugini grandi del Real. E allora ecco che si torna a giocare con gli almanacchi. Saltano fuori i nomi di Aldo Maldera (39 reti), di Franco Baresi (31), di un altro con il lusso dell’autovelox come Serginho (24). Ma con 0,35, Theo ha la miglior media gol della storia dei difensori del Milan. Gemello (molto) diverso in quota Inter è Alessandro Bastoni. Che ha due anni in meno, non gioca terzino e non segna col pallottoliere come Hernandez. Però quello di domenica a Cagliari non è un gol banale per il giovane talento neroazzurro. Ma la conferma, maturata con le presenze regolari nelle ultime partite, che Conte ormai lo preferisca allo strapagato Diego Godin e lo veda come punto fermo della nuova Maginot neroazzurra. Cremonese di nascita, cresciuto nella gioielleria dei giovani dell’Atalanta, dove ha debuttato in Serie A a 17 anni e da dove l’Inter l’ha preso per la cifra monstre di 31 milioni di euro, parecchi per un ragazzino appena maggiorenne. Dopo la partita di ieri sono arrivate le chiamate di sondaggio da Barcellona e da Manchester, sponda City. A giocare col vintage neroazzurro, si ritrova Giacinto Facchetti (75 gol), Daniel Passarella (15), ma anche i bolidi di Roberto Carlos (7) o quelli di Sinisa Mihajlovic (5). Bastoni ha una carriera davanti per scalare ritoccando verso l’alto le statistiche.