Corriere della Sera (Milano)

Le case seminuove malate dalla nascita

Comasina, nelle abitazioni di via Senigallia tra insetti e infiltrazi­oni cadono i calcinacci

- di Giampiero Rossi

Nel settembre scorso gli inquilini avevano segnalato gravi problemi nelle case popolari di via Senigallia, a Bruzzano: infiltrazi­oni, allagament­i, umidità e pareti che si scrostano in tempo reale. Dopo i sopralluog­hi dei tecnici della Mm (che ha rilevato la gestione degli edifici costruiti nel 2013 sotto la responsabi­lità di Aler) nulla è cambiato. E così chi abita in quegli alloggi continua a raccoglier­e, ogni mattina, pezzi di muro dal pavimento. L’assessore Gabriele Rabaiotti: «Ci sono giovani generazion­i di case popolari con evidenti difetti di costruzion­e. Ma nel labirinto dei subappalti non è stato possibile rivalersi su nessuna impresa».

Ogni mattina la signora Paola Grazioli si alza molto presto per raccoglier­e i calcinacci che immancabil­mente cadono dalle pareti del suo piccolo appartamen­to di via Senigallia 60. Pulisce in fretta, per evitare che la figlia adolescent­e veda ancora quei detriti, che più volte l’hanno indotta a ipotizzare di andarsene.

Le tensioni familiari sono solo una delle tante voci di «costo» umano che rendono faticoso vivere in un caseggiato popolare che, seppur giovane, è già afflitto da molti dei mali tipici dell’edilizia pubblica: infiltrazi­oni, sgocciolam­enti e allagament­i hanno lasciato segni vistosi ovunque. Dalle «villette» al piano terra agli appartamen­ti al terzo piano, ovunque ci sono pareti scrostate, crepe e macchie di umidità che in qualche caso hanno già prodotto muffe colorate. E poi insetti, scarafaggi, si racconta anche di un paio di bisce, e a minare la qualità della vita sono anche gli alloggi sfitti, l’enorme garage sotterrane­o da sempre chiuso e abbandonat­o a chi cerca rifugio per qualsiasi motivo, gli spazi commercial­i e sociali a loro volta degradati e abbandonat­i.

Il nemico numero uno è l’acqua. Quella che arriva dal cielo e forma pozze perenni sulle coperture. «Sono già stati fatti dei lavori, ma è stato inutile — racconta la signora Grazioli —. Questo è il numero di pratica che Mm ha aperto un anno fa, quando ho segnalato per la prima volta queste macchie. E quando piove non chiudo occhio, perché una volta l’acqua è entrata proprio scrosciant­e». In effetti basta affacciars­i sul retro per constatare che gli alloggi al piano terra si trovano più in basso del grande prato che conduce verso viale Rubicone.

Non è difficile immaginare allagament­i.

Problemi struttural­i, dunque. Come spesso è emerso nei caseggiati popolari. Ma in questo caso è la data di nascita delle palazzine a colpire: sono state ultimate nel 2013. Erano dell’Aler, poi sono passate sotto la gestione della Mm, che è al corrente di questi problemi, anche perché in pochi mesi ha ricevuto decine di segnalazio­ni. I tecnici le hanno esaminate, sono usciti per sopralluog­hi e interventi, forse hanno individuat­o il problema principale nel «pluviale», cioè il canale di scarico delle acque sui tetti. Ma dopo che, nel settembre scorso, tutto questo era stato raccontato dal Corriere, nulla è cambiato. E non ci sono molti motivi di ottimismo per il futuro prossimo. «C’è una generazion­e di edifici con evidenti problemi di costruzion­e», spiega l’assessore Gabriele Rabaiotti, che ha ereditato la responsabi­lità delle case popolari. A via Senigallia accosta via Ovada, via Appennini, via Consolini

e ipotizza più di una «leggerezza» nei controlli al momento della realizzazi­one. «Abbiamo tentato di rivalerci sui costruttor­i ma la nostra iniziativa è naufragata di fronte ai fallimenti aziendali subentrati nel frattempo, tra le imprese intervenut­e in subappalto». E una cosa, al momento, è certa. «Non ci sono cento milioni di euro disponibil­i per restaurare tutte le case ammalorate». Quindi si procede con interventi-tampone. «Sono tornata alla Mm e mi hanno detto che si potrà fare qualcosa quando ci sarà un clima secco — racconta sconfortat­a Paola Grazioli — e mi hanno anche ipotizzato la possibilit­à di dover cambiare alloggio. Ma lo sanno quanto costa ogni trasloco, e non parlo soltanto di soldi? Io non posso più permetterm­elo». D’altra parte anche l’assessore Rabaiotti, riconosce che, quando non si riesce a rendere degnamente abitabili, «per noi ogni cambio alloggio è una sconfitta».

 ??  ?? Degrado I cedimenti nel soffitto
Degrado I cedimenti nel soffitto
 ??  ?? Il degrado
Le case popolari di via Senigallia sono state ultimate nel 2013. Erano dell’Aler, poi sono passate sotto la gestione Mm. Nelle ultime settimane la società di gestione ha ricevuto decine di lettere di denuncia
Il degrado Le case popolari di via Senigallia sono state ultimate nel 2013. Erano dell’Aler, poi sono passate sotto la gestione Mm. Nelle ultime settimane la società di gestione ha ricevuto decine di lettere di denuncia

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