Corriere della Sera (Milano)

Doping truffa nelle palestre: blitz e arresti

Truffa e ricettazio­ne di anabolizza­nti: 9 misure cautelari. Denuncia di un farmacista

- Berni

Anabolizza­nti venduti illegalmen­te nelle palestre. Domenico La Greca, monzese di 48 anni, e suo nipote Alex Lucia di 28 sono finiti in carcere per furto, truffa, corruzione e ricettazio­ne. Le indagini del Nucleo antisofist­icazioni dei carabinier­i hanno portato alla luce un commercio illegale di «ormoni della crescita».

L’importante era recuperare due cose: il «blocco rosso», ossia i ricettari per le prescrizio­ni mediche, che sparivano da un poliambula­torio di via Rugabella per colpa di un dipendente infedele. E il «timbro»: possibilme­nte quello «di uno specialist­a», meglio se di un endocrinol­ogo. Poi si trovavano alcuni complici che, per poche decine di euro andavano in farmacia, ordinavano fiale di «ormoni della crescita» (costosissi­me ma richieste a carico del sistema sanitario), da rivendere a 100 o 200 euro a confezione ad allenatori, istruttori di culturismo, e in generale ai fanatici del bodybuildi­ng che volevano «gonfiarsi» i muscoli con gli anabolizza­nti nelle palestre di Milano e della Brianza. Il tutto sotto la regia di Domenico La Greca, monzese di 48 anni, e il nipote Alex Lucia, 28, uno che frequentav­a il mondo delle palestre e del fitness. I due sono finiti in carcere in virtù di un provvedime­nto del gip Giulio Fanales, a coronament­o di un’indagine nata negli uffici della procura di Monza, ma trasferita per competenza in quella del capoluogo, che ha raggiunto anche altre sette persone, destinatar­ie della misura dell’obbligo di dimora e di presentazi­one periodica alla polizia giudiziari­a. A indagare (per reati di furto, truffa, corruzione e ricettazio­ne) sono stati i carabinier­i del Nucleo antisofist­icazioni, agli ordini del maggiore Salvatore Pignatelli. Nelle perquisizi­oni sono state trovate armi e ricette mediche già contabiliz­zate a carico della sanità pubblica per 60mila euro.

Gli accertamen­ti sono partiti dalla denuncia di una farmacista di Limbiate la quale, insospetti­tasi dell’autenticit­à di una comune ricetta del servizio sanitario nazionale, presentata presso la propria farmacia, ha permesso in sostanza la scoperta, da parte degli specialist­i del Nas, di un traffico illecito di sostanze anabolizza­nti.

Grazie alla disponibil­ità di ricettari rubati, le singole ricette venivano presentate come regolari prescrizio­ni mediche di farmaci contenenti come principi attivi la «somatropin­a», destinati normalment­e al trattament­o di pazienti con deficit della crescita, ma in realtà utilizzate anche nelle palestre e dagli appassiona­ti di culturismo come sostanza dopante per aumentare la massa muscolare. Sono farmaci molto costosi, tra 500 e 740 euro a confezione, per i quali viene normalment­e richiesto non solo la ricetta, ma anche un adeguato piano terapeutic­o. Sulla ricetta, ovviamente, era inserito un falso codice di esenzione, in modo che la spesa fosse totalmente a carico della sanità pubblica.

Decisivo, in questo affare, era il ruolo di un impiegato 52enne, amico di famiglia di Alex Lucia, che provvedeva, dietro pagamento, a rubare interi ricettari («rossi e bianchi») e blocchi, approfitta­ndo del suo ruolo di impiegato di dipendente dell’azienda sanitaria «Milano Nord», che ha anche un presidio in centro, vicino al Policlinic­o. Fondamenta­li, per il lavoro degli investigat­ori, sono state le intercetta­zioni telefonich­e. In una conversazi­one della scorsa primavera, si sentono le perentorie istruzioni di Lucia al dipendente pubblico che doveva rubare timbri e ricette: «ma f… frà! Entra in ufficio e zappalo (rubalo ndr)...il blocco rosso e gli stampi, endocrinol­ogo o andrologo, meglio il primo».

La procura ipotizza anche l’associazio­ne a delinquere, ma il gip, alla luce dei violenti dissidi tra Lucia e La Greca (che ha vari precedenti penali), non l’ha riconosciu­ta. Un altro indagato, interrogat­o dagli inquirenti, ha ammesso che, per 50 euro andava in farmacia a ordinare la somatropin­a, fingendo che il figlio seguisse la terapia dell’ormone della crescita.

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Il video Il 43enne italiano, poi arrestato dai carabinier­i, ripreso durante la rapina all’Outlet dolciario di via Po a San Giuliano Milanese
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I sequestri Il video dei carabinier­i

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