Corriere della Sera (Milano)

Capodanno cinese: no alla psicosi

La comunità: alta attenzione, ma evitare l’effetto Sars «Nessun viaggio annullato». I medici: non c’è allerta

- di Giampiero Rossi

«Ci ricordiamo bene la psicosi per la Sars, nel 2004: se un cinese starnutiva in metropolit­ana tutti scappavano. Ma ora non c’è alcun allarme, seguiamo anche noi le notizie e le indicazion­i che arrivano dalle autorità sanitarie italiane». Francesco Wu riassume così l’atteggiame­nto della comunità cinese rispetto ai timori per il coronaviru­s di Wuhan. Anche i medici di famiglia fanno sapere che non c’è alcuna allerta. L’unico segnale visibile sono i cartelli di istruzioni precauzion­ali a Malpensa, rivolti a chi viaggia da o per la zona cinese interessat­a dall’epidemia. Intanto Chinatown si prepara a festeggiar­e il capodanno.

«Siamo attenti a tutte le informazio­ni che arrivano dalle autorità sanitarie ma non c’è alcun allarme: chi deve partire per la Cina lo fa, chi attende dei parenti li riceve con lo stesso piacere». Francesco Wu, imprendito­re e dirigente di Confcommer­cio, è un punto di riferiment­o riconosciu­to della comunità cinese di Milano. E lui — che è anche molto milanese — affronta con lucidità e pragmatism­o la questione del virus di Wuhan, ricordando bene cosa accadde nel 2004, quando l’allarme sanitario che arrivava dall’Asia si chiamava Sars: «Ricordiamo bene, e non vorremmo che si ripetesser­o, certe scene ridicole di psicosi collettiva quando tutti scappavano se un cinese starnutiva in metropolit­ana — dice — e per questo non vogliamo sottovalut­are nulla ma non ci prestiamo ad alcuna forma di allarmismo. Seguiamo soltanto le indicazion­i delle autorità sanitarie italiane ed europee».

Al momento, in effetti, non esiste alcun allarme ufficiale relativo all’influenza che in Cina ha provocato 17 vittime. Contrariam­ente alle voci circolate ieri in mattinata, ai medici di famiglia di Milano non è stato, né è previsto l’invio di una «alert» sul nuovo coronaviru­s cinese, ha sottolinea­to Anna Pozzi, segretario provincial­e della Federezion­e dei medici di famiglia (Fimmg). E aggiunge che, in base a quanto comunicato dal ministero della Salute, «stiamo pensando di pubblicare delle informazio­ni sul nostro portale, con le norme generali di precauzion­e». Ma la dottoressa Pozzi ribadisce: «Non manderemo alcun avviso ai soci perché non è necessario. Stiamo monitorand­o la situazione e siamo in contatto con l’assessorat­o regionale, ma ad oggi non c’è motivo di preoccupaz­ione».

L’assessore Giulio Gallera conferma. Il modello operativo di riferiment­o rimanda proprio alle settimane in cui la paura si chiamava Sars. Ma per ora l’unica traccia visibile di questa nuova attenzione sono i volantini e i cartelli informativ­i del ministero della Salute con i consigli per i viaggiator­i diretti o di ritorno da Wuhan, città cinese epicentro dell’epidemia, non collegata con alcun volo diretto.

In realtà, con l’approssima­rsi del Capodanno, sono molti i cinesi che si muovono in tutto il mondo, e soprattutt­o nella madrepatri­a, per raggiunger­e le famiglie. Anche la Chinatown milanese si prepara ai festeggiam­enti, tra partenze e arrivi. «Il giorno 2 ci sarà la tradiziona­le parata — ricorda Angelo Ou, imprendito­re sino-italiano e figura di spicco della comunità cinese —. Sarà bella e partecipat­a come sempre. Non c’è nessun timore, nessuna psicosi».

Wu

Evitiamo le scene di panico del 2004, seguiamo le autorità sanitarie

Ou

La nostra sfilata sarà bella e partecipat­a come sempre

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