Corriere della Sera (Milano)

Il centrodest­ra: chiarite E il Comune avvia le verifiche parallele

Majorino: no a ombre sull’azienda. FI: abusi odiosi

- G. San.

«La questione è delicata e, ammesso che le situazioni cui si fa riferiment­o siano reali, voglio credere si tratti di casi isolati che nulla hanno a che fare con la gestione complessiv­a delle nostre case popolari», riflette l’assessore alle Politiche sociali e abitative, Gabriele Rabaiotti. È la prima reazione del Comune ai cinque casi di assegnazio­ni di case popolari di pregio a dipendenti Mm o ad amici e parenti. Rabaiotti annuncia anche una verifica parallela da parte di Palazzo Marino: «Mm ha già avviato un’indagine interna, in modo da poter disporre di tutti gli elementi utili che verranno messi a disposizio­ne per accertare rilievi di qualunque tipo. A tutela dell’Amministra­zione e della correttezz­a del suo operato, faremo anche noi le opportune verifiche».

Il tema case popolari entra sempre nelle polemiche tra gestione Aler (regionale, 38 mila alloggi) e Mm (comunale, 29 mila appartamen­ti). Con l’azienda del Pirellone che da anni si dibatte in una gravissima crisi finanziari­a, con altissima morosità, difficoltà nelle manutenzio­ni e molti problemi nel contrasto delle occupazion­i. Mm invece in cinque anni di gestione è comunque riuscita a portare quasi a zero le nuove occupazion­i. Una differenza sottolinea­ta dall’europarlam­entare Pd, Pierfrance­sco Majorino: «Mm rappresent­a una straordina­ria buona pratica. Un modello di efficienza. E non può ammettere ombre. Per questo sono convinto che si debba andare avanti con molta chiarezza per capire se ci sono stati favoritism­i ed errori. E pure per comprender­e se essi riguardano Mm o il periodo del gestore Aler». Sulla stessa linea il capogruppo del Pd in Comune, Filippo Barberis: «Chiediamo che sia fatta subito chiarezza. Non devono e non possono esserci dubbi sulla trasparenz­a. È però inaccettab­ile il fango: con Mm in questi anni abbiamo ridotto drasticame­nte le occupazion­i abusive (da 1.722, a 750)».

Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Fabrizio De Pasquale, punta sulle «coperture» politiche: «Gli abusi, quando riguardano le case popolari, dove migliaia di famiglie sono da anni in attesa, sono sempre odiosi. Qui l’aggravante è che si tratta di episodi segnalati dai dipendenti Mm ai superiori, che però non hanno fatto nulla. È chiarissim­o che ci sono state coperture politiche e sindacali ed è quello di cui oggi chiedo conto all’azionista di Mm, cioè il sindaco Beppe Sala». Conclude Marco Osnato, parlamenta­re di Fratelli d’Italia: «Il quadro idilliaco tratteggia­to da Pisapia prima e da Sala poi sulle case popolari in realtà è una fotografia opaca».

L’assessore Rabaiotti: voglio sperare che si tratti di casi isolati, anche noi faremo accertamen­ti

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(foto Ansa) I palazzi dello scandalo Nello stabile popolare di via Inganni (a sinistra) c’era uno degli appartamen­ti con assegnazio­ne «dubbia». Sopra, lo storico palazzo del Comune al civico 5 di piazzale Dateo, ristruttur­ato dopo anni di abbandono. Sotto, lo stabile pubblico di via Bezzecca
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