Un violino speciale per Mozart
Alessandra Sonia Romano imbraccia il prezioso «Adelaide» Un omaggio a 250 anni dal primo concerto in città del giovanissimo Amadeus
Il 27 gennaio sarà il compleanno di Mozart, ma stasera in Auditorium si ricorda una ricorrenza tutta milanese: i 250 anni dal primo concerto meneghino di Amadeus. Era il 23 gennaio 1770 e il 14enne salisburghese, accompagnato da papà Leopold, si esibì nel palazzo Melzi del conte Firmian. L’omaggio reso dall’Insubria Chamber Orchestra diretta da Giorgio Rodolfo Marini è assai interessante perché farà ascoltare per la prima volta un violino dalla storia molto mozartiana. Nel programma infatti campeggia accanto alla sinfonia K 201 il concerto per violino K 294a, che Mozart avrebbe scritto a dieci anni dedicandolo ad Adelaide, una delle quattro figlie di Luigi XV. Il collezionista milanese Carlo Alberto Carutti ha ritrovato pochi mesi fa un violino appartenuto proprio ad Adelaide: «Uno strumento carico di incredibili e inusuali raffinatezze nella sua decorazione: inserti in madreperla tra i quali uno splendido paggio che imbraccia un violino, i quattro piroli in avorio intarsiato di superlativa eleganza; c’è un riporto in avorio sulla nocetta con le iniziali A.T. D. che certamente si riferiscono al proprietario dello strumento. Cosa molto particolare, il bordo del violino è verniciato di rosso. La mia ricerca partì proprio da questa coloratura sul bordo».
Da lì è arrivato ad Adelaide, detta «la troisième» e duchessa di Louvois. «Suonava tutti gli strumenti, violoncello, organo, chitarra, arpa, ma il suo strumento prediletto era il violino, che aveva studiato sotto la guida di un grande maestro, Guignon, musicista della camera del re», racconta Carutti, che riporta un aneddoto: «Luigi XV stava assistendo a un balletto, ma sotto la direzione del primo violino monsieur Charotte il ritmo languiva, così gli portò via il violino, lo diede ad Adelaide e alla voce “Allez danser! Allez danser!” tutto riprese vita grazie al talento della principessa». Stasera lo imbraccia Alessandra Sonia Romano, ma a rendere ancor più intricata e intrigante la proposta va aggiunto come la paternità del concerto sia quanto meno controversa: l’opera apparve nel 1933 e fu pubblicizzata come la scoperta del secolo; la editò Marius Casadeus, sostenendo il ritrovamento del manoscritto con tanto di dedica ad Adelaide. Quando però Yehudi Menhuin lo incise nel 1976 sollevando una disputa feroce sul copyright, Casadeus dichiarò di essere stato in realtà lui a scrivere il concerto, ma l’opera rimase in catalogo: al mondo musicale piaceva troppo l’idea di un concerto del giovanissimo Mozart.