Badante e colf spacciatrici di «shaboo»
Ordini dei clienti con una telefonata. Base a Lambrate
Tre donne. Tutte filippine. Due impegnate anche come colf, la terza badante nell’appartamento di una 88enne. Sono state arrestate dal commissariato Lambrate diretto da Nunzio Trabace. In azione la squadra investigativa, tra le più esperte a Milano per quanto riguarda lo spaccio di shaboo. Proprio la sostanza spacciata dalle donne, che si muovevano di giorno anche a bordo di taxi, raggiungendo a domicilio i clienti, che a loro volta avevano concordato la dose e il prezzo con una telefonata. Il cellulare sequestrato potrebbe fornire elementi molto utili agli investigatori.
A Milano vantano una delle maggiori specializzazioni in shaboo. Non è un caso che i tre arresti siano stati effettuati proprio dai poliziotti della squadra investigativa del commissariato Lambrate. Dalla direzione di Anna Laruccia a quella, attuale e recente, di Nunzio Trabace, la squadra ha «coltivato» informatori in possesso di dritte efficaci ed è in grado di seguire le evoluzioni sul mercato di questa droga devastante, assai costosa, nata come «droga etnica», riconducibile alle comunità cinese e filippina, ma con «aperture» anche agli italiani.
Non pare questo il caso poiché le tre spacciatrici, tutte filippine e catturate in distinte operazioni, rifornivano per lo più connazionali. Da Lambrate, che resta una delle basi cittadine dello shaboo, ad altre periferie. Due donne, di 31 e 52 anni, si spostavano a bordo di taxi. Chiamavano la corsa, salivano, scendevano nelle vicinanze del palazzo del cliente, percorrevano le scale, consegnavano le dosi, tornavano in strada, chiamavano un altro taxi, e così via. Gli agenti hanno sequestrato un telefonino che contava centinaia di numeri, in maggioranza sempre riconducibili a cittadini filippini, e fra i quali c’erano gli stessi compratori. Sistema semplicissimo: una chiamata, l’ordine, la ricezione dello shaboo direttamente a domicilio, con il pagamento in contanti.
Un’ipotesi investigativa secondo la quale le spacciatrici siano state «utilizzate» con l’obiettivo di dar meno nell’occhio — delle donne a bordo di un taxi, di giorno —, è stata presto confutata dalla ricerca nei database, in quanto una è seriale, l’ha già fatto in passato e allora come adesso si è trattato di una scelta sua: oltre a essere impiegata, rigorosamente in nero, come colf qua e là, smazzava droga, più per arricchirsi che per arrotondare. Sarà interessante l’iter giudiziario perché le arrestate, che non risultano avere una residenza e nemmeno un domicilio, in considerazione dell’intensa attività e dell’evidente disponibilità di shaboo (insieme avevano una settantina di dosi già pronte), non sarebbero state — è opportuno sottolinearlo — delle semplici «galoppine», ma avrebbero militato in un livello medio-alto di un’organizzazione criminale. La tradizione insegna che difficilmente le donne regaleranno informazioni agli inquirenti, però i tentativi verranno fatti. E così accadrà per la terza in manette, una 58enne che in via Giovanni Antonio Amadeo lavorava come badante nell’appartamento di una 88enne, in gravi condizioni di salute e obbligata a rimanere a letto. In quell’abitazione, la filippina riceveva i clienti ai quali cedeva lo stupefacente. Gli accertamenti hanno escluso collegamenti tra i due poli di spaccio. Allo stesso tempo, anche la badante non ha finora «donato» i nomi dei fornitori e indicato sulla mappa di Milano depositi e covi. Nella
Una delle catturate accoglieva compratori anche nella casa della 88enne che assisteva
casa dell’anziana c’erano 20 grammi di shaboo. Una droga che, nel caso dei cinesi, viene fatta assumere dalle prostitute affinché resistano per decine e decine di ore e permettano il massimo dei ricavi. Uno degli effetti dello stupefacente è la possibilità di stare svegli a oltranza, per giorni, senza avere mai la necessità di fermarsi per dormire. Quanto alle conseguenze sul corpo e sulla mente, esse sono di una potenza micidiale; possono per esempio manifestarsi negli occhi dei consumatori che camminano per strada con la visione di mostri che compaiono d’improvviso, e si fanno poi largo attraverso la carne prendendo possesso dei corpi. Il peggio viene naturalmente dopo.