Disfida del semaforo acceso per protesta
Magenta e il sindaco di Robecco
Il ricatto del semaforo. Succede a Robecco sul Naviglio, dove pendolari e studenti chiedono a gran voce una superstrada, per evitare il collasso del traffico delle ultime settimane. Orologio alla mano non hanno torto: se prima, per attraversare il paese, nelle ore di punta, auto e mezzi pubblici ci mettevano al massimo 10 minuti, ora ne impiegano anche 50. Un punto cruciale, un passaggio obbligato, per chi, da Vigevano, è diretto a Malpensa e viceversa. Il sindaco Fortunata Barni ha addotto motivi di sicurezza. Pedoni e ciclisti rischiano di essere investiti.
Un semaforo usato come «ricatto». O meglio, come potentissimo atto dimostrativo, per far vedere che, sul quel territorio, serve una superstrada, per evitare il collasso del traffico. Collasso, che, in questi giorni, nella zona di Magenta e Abbiategrasso, pendolari e studenti stanno provando sulla loro pelle.
Se prima, per attraversare il comune di Robecco sul Naviglio, nelle ore di punta, auto e mezzi pubblici ci mettevano al massimo 10 minuti, ora ne impiegano anche 50. E il centro del paese, al mattino e di sera, patisce i disagi (e i gas di scarico) delle auto incolonnate per chilometri. Risultato: pendolari inferociti, una raccolta firme e proteste sui social. E la società dei trasporti locale, il Consorzio Autoservizi Lombardi, che, con una lettera, minaccia di chiedere al Comune una compartecipazione ai costi (gli straordinari degli autisti in coda) e di cambiare percorso, lasciando il paese senza autobus.
Tutto è cominciato lunedì scorso, quando il Comune di Robecco ha riattivato il vecchio semaforo sulla Statale 526 «dell’Est Ticino», all’altezza del ponte sul Naviglio Grande, spento da oltre 20 anni. Ma quello è un punto cruciale, un passaggio obbligato, sia per chi, da Vigevano, è diretto a Malpensa e viceversa. Il sindaco Fortunata Barni (lista civica) ha addotto motivi di sicurezza: il ponte è stato costruito a metà 800, ci passano sopra circa 20 mila veicoli al giorno, il traffico peggiora quotidianamente e i pedoni e i ciclisti rischiano seriamente di essere investiti. Non è raro, infatti, vedere tir e camion che, incrociandosi nell’attraversamento, salgono con le ruote sui marciapiedi del ponte.
Ma la sicurezza non è l’unico obiettivo: dopo la riaccensione, il sindaco ha scritto un appello al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritto anche dai colleghi di Abbiategrasso, Magenta, Ozzero e Vigevano. «In prima linea ci siamo noi sindaci e laddove cadono ponti o succedono gravi incidenti ne rispondiamo in prima persona — scrive Barni —. Il coraggio e la determinazione non ci mancano, ma a volte le scelte ultime competono agli organi superiori. Ci auspichiamo che si ponga fine a questo immobilismo e vengano rimossi gli ultimi ostacoli che ancora impediscono la realizzazione della Vigevano-Malpensa, opera che il Cipe ha approvato come unico progetto possibile». Se ne parla da 40 anni: una bretella di 18 chilometri, del costo di 220 milioni di euro già stanziati e approvato nel 2018, ma fermo per la strenua opposizione (sia al Tar che all’Ue) di due comuni contrari, Cassinetta di Luganano e Albairate, di altri enti e dei movimenti ambientalisti.
Con l’accensione del semaforo il sindaco ha dimostrato il traffico che i suoi cittadini devono sopportare. Ma i sindaci di Cassinetta di Lugagnano e Albairate, Michele Bona e Flavio Crivellin ribattono con un appello a Città Metropolitana, chiedendo di indurre i «vicini» a ripensarci. «Siamo consapevoli — affermano i primi cittadini — che la situazione viabilistica di Robecco richiede una soluzione condivisa a livello locale, attraverso una ottimizzazione della viabilità esistente, ma siamo altrettanto convinti che la soluzione non si deve forzare con l’esasperazione dei cittadini, attraverso l’imposizione di misure di restrizione che finiscono solo con l’aggravare i problemi di mobilità», scrivono in una lettera.
A Robecco, invece, la lista di opposizione «Esserci» suggerisce di trasformare il semaforo in un impianto a chiamata. E il sindaco ha annunciato la convocazione di un’assemblea pubblica, che si preannuncia infuocata.
Qualche giorno fa di fronte al municipio sono comparse scritte ingiuriose contro di lei e le indagini sono in corso. Nel frattempo, ieri per qualche ora gli automobilisti hanno tirato un sospiro di sollievo: il semaforo, vetusto, si è bloccato, ma gli operai sono già all’opera per ripararlo.
Le reazioni
La mossa anche per mostrare il volume di traffico. Ma i paesi vicini si dissociano