Vetrine e topo-statua Il Capodanno cinese esorcizza la paura del virus
L’icona del Capodanno cinese conquista le vetrine più chic del centro Menu a tema in molti ristoranti E in corso Como spunta una statua
Pechino cancella il Capodanno per paura del coronavirus. Milano invece entra nell’anno del Topo con omaggi e citazioni in tutta la città. In attesa del corteo del 2 febbraio, la Rinascente ha affidato le vetrine a un’illustratrice e in corso Como spunta un topo-statua.
Pechino annulla il Capodanno e chiude la Città Proibita per paura del nuovo coronavirus. Milano, invece, dove non c’è rischio di contagio, lo apre alla città con mostre, shopping, menu a tema, eventi diffusi anche fuori Chinatown. In attesa della tradizionale sfilata in via Paolo Sarpi, il 2 febbraio, cominciano oggi i festeggiamenti per l’anno del Topo, che rappresenta la saggezza ma anche la furbizia. Secondo la leggenda, infatti, riuscì ad arrivare per primo davanti al Buddha morente saltando sulla schiena del bue e anticipando, così, tutti gli altri animali.
E proprio al Topo è dedicata la grande installazione allestita da Cathay Pacific in corso Como. Mentre in via Montenapoleone si può vedere la mostra fotografica «Living in Shanghai» con gli scatti di Aldo Fallai. E le boutique del lusso propongono vetrine elegantemente addobbate, abiti e accessori a tema.
E quest’anno per la prima volta La Rinascente ha pensato a un evento ad hoc «Abbiamo un grande business con la Cina: il 40% della nostra clientela straniera è cinese. Ma anche gli italiani sono curiosi di scoprire le tradizioni di questo paese», spiega l’ad Pierluigi Cocchini. Ecco allora che per una settimana le vetrine ospitano le raffinate grafiche dell’illustratrice M.Y Chen Zuer, e all’interno non mancano corner a tema. Menu dedicati, che fanno gola anche ai milanesi, in diversi ristoranti della città. Va sul classico Mu Dim Sum, che propone 8 piatti tipici della cultura culinaria cantonese, ricchi di tradizione e di simbolismi, per augurare buon anno ai commensali. Si parte con «Xiao Long Bao Mapo», un piatto rosso, colore che porta fortuna; si prosegue, tra gli altri, con le capesante stufante, il cui nome in cinese significa «Che tu possa aggiungere anni alla tua già lunga vita». L’elegante Bon Wei propone un menu che guarda la Cina contemporanea «E non fusion — precisa lo chef Zhang Quoqing — alternando per esempio la tradizione della Zuppa di Sabbia Dorata a un piatto attuale come il riso saltato con fois gras, uovo, maiale glassato al miele e crunch di maiale».
Solo per famiglie o grandi compagnie il menu proposto da 168 Chinese Township, gigantesco ristorante in viale
Jenner frequentatissimo dai cinesi che qui festeggiano abitualmente anche matrimoni e celebrazioni varie. Disposto su 3 piani, solo il primo si sviluppa su 500 mq e ha 300 coperti: ma si possono prenotare anche tante salette private. Il menu è pensato per 10 persone con grandi portate, 10 in tutto, da condividere e mettere a centro tavola.
Per chi preferisce qualcosa di più informale, nel cuore di Chinatown da poco ha aperto Bokok, ristorante ma anche café in stile Hong Kong e libreria. Il locale, che guarda alla Cina di oggi, adesso propone in menu due Bao, paninetti di riso, speciali per il nuovo anno. Ovvero Zi Shu Bao, con patate viola e polvere dorata: shu è il nome del topo in cinese, mentre viola è un colore che porta fortuna. E Char Siu Bao, ripieno di carne di maiale, che porta ricchezza. E per i più mondani stasera al Just Cavalli festa con allestimenti e animazione in tema e danza del drago.