Corriere della Sera (Milano)

«Togliete la targa di Mussolini dalla chiesa»

Polemica a Mortara. La nipote di Mussolini: un legato per defunti

- Di Davide Maniaci

MORTARA (PAVIA) La targa col nome di Benito Mussolini è nel santuario di Sant’Antonio da quasi 52 anni, ma solo adesso questa presenza fa discutere. Forse perché a Mortara martedì pomeriggio verrà posata la pietra d’inciampo in ricordo di Cesare Capettini, partigiano ucciso nel lager tedesco di Mauthausen nel 1944. È la prima in città. Per molte persone i due nomi incisi a poche centinaia di metri di distanza stridono parecchio. «A giorni — dichiara Pietro Rusconi, presidente dell’Anpi mortarese — contattere­mo la diocesi di Vigevano con una lettera, chiedendo di fare rimuovere quella targa. Non abbiamo niente contro i suoi discendent­i né verso i parenti che ancora vivono a Mortara, ma la figura del leader del fascismo non c’entra nulla con la nostra città. Anche l’Anpi della provincia di Pavia è della stessa opinione». Due nipoti del Duce, Edda e Silvia Negri, sono figlie di un mortarese. Il loro padre Giuseppe, ex presentato­re televisivo della Rai (ha condotto anche il programma «Viaggio in Italia» negli anni ‘80 col nome di Nando Pucci Negri) sposò una Mussolini, Anna Maria, l’ultima dei cinque figli del duce nati dall’unione con Rachele Guidi. Tutt’ora nella città lomellina vivono alcuni parenti tra cui Carla Negri, sorella di Giuseppe.

Dopo la morte di Anna Maria, avvenuta nel 1968, nella Cappella del Suffragio del santuario di Sant’Antonio era stata posta una targa votiva per lei, previa offerta in denaro. Appena sopra venne inserita anche quella del padre, Benito Mussolini, con una foto che lo ritrae di profilo. Fino a pochi giorni fa questa presenza era quasi ignota. Solo qualche nostalgico ne era a conoscenza. Due volte alla settimana viene celebrata una messa per tutti i defunti ricordati nel santuario, quindi anche per il duce. «La scritta c’è da oltre mezzo secolo — si limita a dichiarare il portavoce della diocesi di Vigevano, monsignor Emilio Pastormerl­o — e nessuno si era mai lamentato, del resto è stato fatto un legato per due defunti come vuole la prassi. Non ci sono mai arrivate richieste ufficiali di rimozione. Nel caso le valuteremo».

Sul caso interviene Edda Negri Mussolini, una delle due figlie di Anna Maria, e nipote di Benito. Da quattro anni gira l’Italia presentand­o il suo libro «Donna Rachele, mia nonna». «Avrei potuto capire se nel ’68, quando è stata posta la targa, qualcuno avesse protestato, dato che era un’epoca in cui molti reduci della guerra, di una fazione o dell’altra, erano ancora in vita, ma adesso… — ribatte —. Oltretutto, in quel santuario sono ricordati altri miei parenti come il nonno paterno, Silvio Negri. Per noi è una faccenda familiare e per quelle targhe era stata fatta un’offerta. Nessuno ai tempi ha ritenuto di rifiutarla. Non c’è nessuna esaltazion­e. Ci sono soltanto un ricordo e una preghiera per dei defunti, la polemica è assurda. I due nomi, “Benito” e “Anna Maria”, si trovano in mezzo a centinaia di altri. La nostra famiglia non può nemmeno onorare i propri morti?».

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Nel santuario La targa a Mussolini
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Il santuario di Sant'Antonio a Mortara nella cui cappella si trova, insieme ad atri legati per defunti, si trova la targa a Mussolini
(foto Milani) Il santuario Il santuario di Sant'Antonio a Mortara nella cui cappella si trova, insieme ad atri legati per defunti, si trova la targa a Mussolini
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I nomi La targa per Benito Mussolini e la figlia Anna Maria posata nel 1968 nel santuario di Sant’Antonio

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