Tablet e «occhi d’aquila» contro gli abusivi della sosta
Strategia hi-tech del Comune dopo il calo delle multe. Incroci sorvegliati
Più telecamere sui semafori a sanzionare i rossi non rispettati e multe a strascico contro sosta selvaggia e doppie file. Lotta dura nelle strade. L’obiettivo del nuovo anno è quello di dare un «segnale importante», conferma la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo.
Si deve partire da una considerazione: le multe calano. Nell’anno appena passato le previsioni d’incasso, alla voce «sanzioni del codice della strada e dei regolamenti comunali», mettevano a bilancio 298 milioni di euro. A fine anno in cassa sono però arrivati solo (si fa per dire) 271 milioni. L’obiettivo per l’anno in corso è di tornare alla quota messa in preventivo nel 2019. «Abbiamo avuto una diminuzione del numero complessivo delle multe, per gli autovelox che sono andati a regime e per gli altri che devono essere regolamentati — spiega Anna Scavuzzo —. Abbiamo meno accertamenti, ma non meno violazioni. Il numero di multe che i nostri agenti fanno a piedi è comunque molto alto, siamo sopra i mille accertamenti al giorno, e su quello vogliamo lavorare». Al contrario è invece in crescita la percentuale delle multe che l’amministrazione riesce a incassare. Se nel 2018 era stato riscosso il 45,87 per cento del totale delle sanzioni (equivalente a un milione e 617mila multe), nel 2019 la percentuale delle somme rientrate nelle casse del Comune si è attestata al 46,36 per cento, dato peraltro non comprensivo dei verbali di dicembre e quindi destinato «a salire ancora di più, quando avremo a disposizione il dato definitivo».
La lotta alla sosta selvaggia si farà anche con la tecnologia. Spiega Scavuzzo: «Vogliamo lavorare migliorando la tecnologia, cioè i tablet che i vigili hanno a disposizione, perché dobbiamo rafforzare non solo l’attività ma la possibilità di essere anche rapidi». Gli strumenti nuovi sono invece gli «occhi d’aquila», già in dotazione di Atm, telecamere posizionate su una apposita vettura capaci di individuare (e sanzionare in automatico) i «furbetti della sosta», le auto cioè non in regola col pedaggio del parcheggio. Al momento ce n’è una in funzione ma è operativa solo per la verifica delle assicurazioni. «Credo che oggi serva ridurre il numero di incidenti, è vero che sono diminuiti quelli mortali, ma quella rimane una causa di morte significativa. Quindi bisogna far sì che si possa girare in città con meno gente che parla al cellulare, che passa con il rosso, con il rispetto dei limiti di velocità», conclude la vicesindaco Scavuzzo.
L'allarme sugli incassi che calano era già suonato mercoledì scorso quando in una analoga Commissione consiliare era toccato all’assessore al Bilancio allargare le braccia e ammettere la preoccupazione. Il 2020 dovrà essere l’anno della (contro) inversione di rotta. Osserva però Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia: «Le multe sono oramai la seconda voce di entrata insieme alla Tari. A fronte di questo rigore la presenza dei vigili non è sufficiente a garantire sicurezza e pronto intervento: ogni notte le volanti a disposizione dei milanesi non sono più di tre o quattro».
L’assessore
«Gli accertamenti diminuiscono, ma non le infrazioni: dobbiamo essere più rapidi»