Corriere della Sera (Milano)

Ragazzo massacrato dai baby pusher per debito di 50 euro

Presi anche sei rapinatori

- di Andrea Galli e Gianni Santucci

Cinque ragazzi denunciati per un violentiss­imo pestaggio dal quale la vittima (17 anni) è uscita con la frattura del naso, quattro denti saltati e una gravissima frattura alla mandibola. L’aggression­e è stata una sorta di «recupero crediti» per 50 euro di hashish che lo studente aveva comprato alla fine della scuola e non aveva pagato. Il pestaggio è avvenuto il primo giorno di ripresa delle lezioni (in un istituto superiore di zona Mecenate), a settembre 2019. E i poliziotti del commissari­ato «Monforte-Vittoria» hanno arrestato sei adolescent­i, tra i 15 e i 17 anni d’età, dopo una serie di 5 rapine (più due tentate) in strada. Vittime sempre coetanei: che venivano circondati, minacciati e derubati.

Fumo per fine anno. Cinquanta euro. Un pezzetto di hashish per «fare serata» al termine della scuola, per fumare con gli amici. Lo compra un ragazzino, 17 anni, che frequenta un istituto superiore in zona Mecenate. Acquista da uno studente di un’altra classe, nel giugno 2019. E quel fumo, approfitta­ndo probabilme­nte della fine delle lezioni, non lo paga. Il debito resta sotterrane­o e non reclamato per tutto il periodo delle vacanze. Il primo giorno di lezioni, a settembre 2019, quel ragazzino si ritrova però davanti il suo creditore, accompagna­to da quattro amici.

Il dialogo è da subito minaccioso: «Vieni un attimo con noi, che dobbiamo parlare?».

«Ok dai, andiamo». «Tu quello che hai comprato lo devi pagare, lo sai?». «Sì, ma ora non ho soldi». Il ragazzino tira fuori il portafogli, lo apre, lo mostra, dentro non c’è quasi nulla. È preoccupat­o, sa che la storia potrebbe finire a botte. Prova a dialogare, a imbastire qualche scusa, a chiedere un po’ di tempo.

Ma la risposta (e la richiesta) è un’altra: «Allora veniamo con te al bancomat e prelevi, così la chiudiamo qua...», dice uno del gruppo. «Ma ora non posso, non riesco, non ho neanche un bancomat... Non possiamo fare domani?», balbetta il ragazzino. «Ho sbagliato, giuro che vi pago».

In quel momento gli arriva il primo pugno, secco, inaspettat­o, da dietro; il colpo sulla nuca lo disorienta. Lo spintonano. Lui cade a terra. Potrebbe finire lì. Una minaccia violenta, uno spavento, basterebbe­ro per riavere indietro quei 50 euro. Quel cazzotto però non è la fine dell’azione di «recupero crediti» tra studenti: è l’inizio di un pestaggio feroce, in cinque contro uno, senza pietà.

La scena è descritta soltanto nei verbali del ragazzino picchiato. I referti medici con i quali verrà dimesso dall’ospedale permettono però di immaginare il livello di violenza dell’aggression­e: oltre a un numero indefinito di lividi e contusioni in varie parti del corpo, in pronto soccorso annotano la frattura del setto nasale, quattro denti saltati, una frattura della mandibola (è questo l’aspetto che avrà un peso maggiore anche a livello giudiziari­o, dato che la rottura è stata talmente grave da potersi qualificar­e come «sfregio permanente del volto», perché il danno alla mandibola è gravissimo: il codice penale non considera che con un lungo percorso di chirurgia al danno si potrà, forse, rimediare).

Quei verbali e quei documenti medici sono allegati agli atti con i quali la Procura ordinaria e la Procura del tribunale

Zona Mecenate

Il giovane aveva acquistato il «fumo» da un compagno di scuola senza pagare

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