Corriere della Sera (Milano)

Parcheggi condivisi, esperiment­o flop «Serve un rilancio»

Il pressing di Fedrighini

- Maurizio Giannattas­io

L’idea è buona, la realizzazi­one meno. Parliamo di park pooling, una variante del car pooling. Chi arriva in uno dei parcheggi d’interscamb­io che circondano la città con la sua auto e almeno due passeggeri a bordo non paga sosta. Un provvedime­nto che da una parte riduce il numero delle auto in circolazio­ne e che è a costo zero per le casse di Atm e Comune, perché quello che l’azienda dei trasporti perde come introito del parcheggio lo riguadagna con il numero maggiore di persone che utilizzano le metropolit­ane. La sperimenta­zione però non sta dando i suoi frutti. I parcheggi riservati al park pooling sono solo una quarantina su 16mila e solo uno, quello nel parcheggio di Famagosta, funziona. Gli altri restano per lo più inutilizza­ti. In pochi lo sanno e in pochi lo conoscono. «Bene ha fatto il Comune a estendere il progetto non solo sul parcheggio di Molino Dorino ma anche agli altri parcheggi di interscamb­io — dice il consiglier­e di Milano progressis­ta Enrico Fedrighini — ma è ora di passare alla fase due con una comunicazi­one a tappeto e l’ampliament­o degli spazi all’interno dei parcheggi». Il potenziale del park pooling è enorme. Con due passeggeri a bordo il drenaggio di auto in arrivo in città passerebbe da 20mila (i posti nei vari parcheggi intorno alla città) a 60mila. Se i passeggeri fossero quattro si arriverebb­e a 80mila: «Si ridurrebbe­ro il numero di auto provenient­i dall’hinterland».

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