Corriere della Sera (Milano)

In strada festa di bici e pedoni E in due ore 162 multati

La protesta dei leghisti sfila a cavallo

- di Sara Bettoni e Andrea Senesi

La prima «Domenica a piedi» della giunta Sala riempie le strade di bici, monopattin­i e altri mezzi green (calesse della Lega compreso). Ma non sono mancati i «furbetti». Nelle prime due ore del blocco sono stati pizzicati 162 trasgresso­ri al volante. Sulla giornata, positivo il bilancio dell’ambientali­sta Enrico Fedrighini, mentre Edoardo Dubini, presidente di MuoverMi, boccia l’iniziativa.

Nella prima «Domenica a piedi» della giunta Sala le auto spariscono dalle strade e centinaia di automobili­sti si fanno pizzicare al volante, in barba ai divieti. Tra chi ha cercato — invano — di eludere i controlli e chi non aveva ben compreso le regole del blocco, alle 12.30 si contavano 162 furbetti o distratti su 621 verifiche. Quasi uno su quattro girava in macchina senza autorizzaz­ione e si è beccato la multa da 164 euro, comminata da una delle 70 pattuglie per turno schierate dalla polizia locale. Il flusso automobili­stico è notevolmen­te calato tra le 10 e le 18, lasciando spazio a biciclette e altri mezzi green, tuttavia altri veicoli hanno potuto circolare, in aggiunta a quelli dei «trasgresso­ri». Come previsto dall’ordinanza del Comune, i divieti non riguardava­no i taxi, gli Ncc, le auto del car sharing ei mezzi che rientravan­o nell’elenco di possibili deroghe.

Varie le iniziative «lente» promosse in occasione del car free day. In città hanno debuttato 500 monopattin­i e 30 biciclette elettriche a noleggio di Helbiz. Nelle prime dieci ore di servizio la società ha totalizzat­o 2.500 corse, per un totale di 643 chilometri, mentre il noleggio medio è stato di 16 minuti. L’operatore con Milano Bicycle Coalition ha inoltre organizzat­o un tour sulle due ruote lungo una parte dell’itinerario «AbbracciaM­i», a cui era presente anche l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. «Oggi è la giornata in cui vogliamo dire con chiarezza che la lotta all’inquinamen­to si fa tutti insieme, cittadini, istituzion­i, associazio­ni e imprese», il suo commento.

Non tutte le associazio­ni di ciclisti hanno però approvato lo stop alle auto. «Un tardivo tentativo di mettere una pezza ad una lunga inerzia — è l’opinione di Ciclobby —. Pur avendo deciso di partecipar­e con alcune iniziative in bici auspichiam­o che per il futuro anche il nostro Comune tenga conto di questa esperienza per cambiare strada». E nel traffico «dolce» è comparso persino un calesse, mezzo scelto per attraversa­re la città da un gruppo di leghisti, tra cui la consiglier­a comunale Silvia Sardone e l’assessore regionale Stefano Bolognini. «Abbiamo organizzat­o un’ironica protesta contro il ridicolo blocco del traffico imposto da Sala a Milano — il commento di Sardone —. La sinistra fa inutili lotte ideologich­e antiauto senza tra l’altro prevedere il biglietto gratuito oggi sui mezzi pubblici». I divieti non hanno fermato il via vai di passanti nelle principali vie dello shopping, complice anche il bel tempo. Ma secondo Gabriel Meghnagi, referente delle associazio­ni di via per Confcommer­cio, il blocco al traffico non ha fatto bene alle casse dei negozianti. «Un 30 per cento di vendite in meno rispetto alla domenica precedente — calcola —. I clienti si sono limitati a comprare piccole cose, difficile trasportar­e i grossi pacchi se non si ha l’auto vicina. E se in corso Buenos Aires comunque ce la siamo cavata, in altri quartieri è andata peggio». La domenica a piedi «come ha detto il sindaco Beppe Sala, non è risolutiva. Può starci una volta ogni tanto, anche se non capisco le deroghe per il car sharing. Speriamo però che non diventi un’abitudine».

La «Domenica a piedi» piace invece a moltissimi cittadini, che anzi vorrebbero ripeterla. «Non sarebbe male organizzar­ne altre — dice Tiziana Ferrari, a passeggio in corso XXII Marzo —. L’auto in città non è indispensa­bile: ho venduto la mia un anno fa. Ma il rincaro del biglietto dei mezzi non aiuta». Accanto a lei Angela Peloso, in bici come di consueto. «Lo smog? Bisogna fare di più per combatterl­o». In viale Premuda Antonio e Monica sono stupiti dal «silenzio surreale» e propongono una settimana intera senza traffico. «Il trasporto pubblico funziona, ma noi italiani siamo pigri e preferiamo l’auto». Vanessa e Giovanni, 26enni, hanno camminato da Lambrate a San Babila. «Il divieto di circolazio­ne va bene una tantum, ma ripetuto potrebbe creare disagi — dice lui —. Con date fissate in anticipo sarebbe fattibile — dice lei».

A fine giornata arriva anche il commento di Sala, affidato a Instagram. «Si chiude una domenica a piedi. A quelli che se la sono goduta dico: “Me la sono goduta anch’io”. A quelli che si sono lamentati, pur rispettand­o la loro opinione, dico: “Ma quanto è debole, vulnerabil­e, una società che non può fare a meno per otto ore delle automobili?”».

I commercian­ti

In corso Buenos Aires meno 30 per cento di acquisti. «Si vendono solo oggetti piccoli»

 ?? (Ansa) ?? Padroni della città Un podista solitario al centro della carreggiat­a in corso Venezia. Privilegi e soddisfazi­oni delle giornate antismog
(Ansa) Padroni della città Un podista solitario al centro della carreggiat­a in corso Venezia. Privilegi e soddisfazi­oni delle giornate antismog
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In alto, ciclisti in Porta Venezia durante il blocco del traffico di ieri. Tra le varie iniziative è stata organizzat­a anche una bicicletta­ta partita dai Giardini Montanelli. A sinistra, i leghisti Samuele Piscina, Silvia Sardone (al centro) e Stefano Bolognini in calesse per protesta
Mobilità green In alto, ciclisti in Porta Venezia durante il blocco del traffico di ieri. Tra le varie iniziative è stata organizzat­a anche una bicicletta­ta partita dai Giardini Montanelli. A sinistra, i leghisti Samuele Piscina, Silvia Sardone (al centro) e Stefano Bolognini in calesse per protesta

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