In strada festa di bici e pedoni E in due ore 162 multati
La protesta dei leghisti sfila a cavallo
La prima «Domenica a piedi» della giunta Sala riempie le strade di bici, monopattini e altri mezzi green (calesse della Lega compreso). Ma non sono mancati i «furbetti». Nelle prime due ore del blocco sono stati pizzicati 162 trasgressori al volante. Sulla giornata, positivo il bilancio dell’ambientalista Enrico Fedrighini, mentre Edoardo Dubini, presidente di MuoverMi, boccia l’iniziativa.
Nella prima «Domenica a piedi» della giunta Sala le auto spariscono dalle strade e centinaia di automobilisti si fanno pizzicare al volante, in barba ai divieti. Tra chi ha cercato — invano — di eludere i controlli e chi non aveva ben compreso le regole del blocco, alle 12.30 si contavano 162 furbetti o distratti su 621 verifiche. Quasi uno su quattro girava in macchina senza autorizzazione e si è beccato la multa da 164 euro, comminata da una delle 70 pattuglie per turno schierate dalla polizia locale. Il flusso automobilistico è notevolmente calato tra le 10 e le 18, lasciando spazio a biciclette e altri mezzi green, tuttavia altri veicoli hanno potuto circolare, in aggiunta a quelli dei «trasgressori». Come previsto dall’ordinanza del Comune, i divieti non riguardavano i taxi, gli Ncc, le auto del car sharing ei mezzi che rientravano nell’elenco di possibili deroghe.
Varie le iniziative «lente» promosse in occasione del car free day. In città hanno debuttato 500 monopattini e 30 biciclette elettriche a noleggio di Helbiz. Nelle prime dieci ore di servizio la società ha totalizzato 2.500 corse, per un totale di 643 chilometri, mentre il noleggio medio è stato di 16 minuti. L’operatore con Milano Bicycle Coalition ha inoltre organizzato un tour sulle due ruote lungo una parte dell’itinerario «AbbracciaMi», a cui era presente anche l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. «Oggi è la giornata in cui vogliamo dire con chiarezza che la lotta all’inquinamento si fa tutti insieme, cittadini, istituzioni, associazioni e imprese», il suo commento.
Non tutte le associazioni di ciclisti hanno però approvato lo stop alle auto. «Un tardivo tentativo di mettere una pezza ad una lunga inerzia — è l’opinione di Ciclobby —. Pur avendo deciso di partecipare con alcune iniziative in bici auspichiamo che per il futuro anche il nostro Comune tenga conto di questa esperienza per cambiare strada». E nel traffico «dolce» è comparso persino un calesse, mezzo scelto per attraversare la città da un gruppo di leghisti, tra cui la consigliera comunale Silvia Sardone e l’assessore regionale Stefano Bolognini. «Abbiamo organizzato un’ironica protesta contro il ridicolo blocco del traffico imposto da Sala a Milano — il commento di Sardone —. La sinistra fa inutili lotte ideologiche antiauto senza tra l’altro prevedere il biglietto gratuito oggi sui mezzi pubblici». I divieti non hanno fermato il via vai di passanti nelle principali vie dello shopping, complice anche il bel tempo. Ma secondo Gabriel Meghnagi, referente delle associazioni di via per Confcommercio, il blocco al traffico non ha fatto bene alle casse dei negozianti. «Un 30 per cento di vendite in meno rispetto alla domenica precedente — calcola —. I clienti si sono limitati a comprare piccole cose, difficile trasportare i grossi pacchi se non si ha l’auto vicina. E se in corso Buenos Aires comunque ce la siamo cavata, in altri quartieri è andata peggio». La domenica a piedi «come ha detto il sindaco Beppe Sala, non è risolutiva. Può starci una volta ogni tanto, anche se non capisco le deroghe per il car sharing. Speriamo però che non diventi un’abitudine».
La «Domenica a piedi» piace invece a moltissimi cittadini, che anzi vorrebbero ripeterla. «Non sarebbe male organizzarne altre — dice Tiziana Ferrari, a passeggio in corso XXII Marzo —. L’auto in città non è indispensabile: ho venduto la mia un anno fa. Ma il rincaro del biglietto dei mezzi non aiuta». Accanto a lei Angela Peloso, in bici come di consueto. «Lo smog? Bisogna fare di più per combatterlo». In viale Premuda Antonio e Monica sono stupiti dal «silenzio surreale» e propongono una settimana intera senza traffico. «Il trasporto pubblico funziona, ma noi italiani siamo pigri e preferiamo l’auto». Vanessa e Giovanni, 26enni, hanno camminato da Lambrate a San Babila. «Il divieto di circolazione va bene una tantum, ma ripetuto potrebbe creare disagi — dice lui —. Con date fissate in anticipo sarebbe fattibile — dice lei».
A fine giornata arriva anche il commento di Sala, affidato a Instagram. «Si chiude una domenica a piedi. A quelli che se la sono goduta dico: “Me la sono goduta anch’io”. A quelli che si sono lamentati, pur rispettando la loro opinione, dico: “Ma quanto è debole, vulnerabile, una società che non può fare a meno per otto ore delle automobili?”».
I commercianti
In corso Buenos Aires meno 30 per cento di acquisti. «Si vendono solo oggetti piccoli»