Preso a coltellate dalla babygang per il telefonino
Ferito diciassettenne
Si sono avvicinati con la scusa di una sigaretta, poi è scattata una brutale aggressione, finita con un accoltellamento. Nella notte fra venerdì e sabato, un diciassettenne di Sedriano è stato colpito al volto e alle mani con un coltello da una baby gang che mirava al suo cellulare. Portato in ospedale, il ragazzo è stato medicato e dimesso: ne avrà per trenta giorni. I suoi aggressori, invece, tre diciannovenni di origine ecuadoriana, sono stati rintracciati e arrestati dai carabinieri. Erano ancora nei dintorni e, in tasca, avevano il telefonino della vittima. Condotti nel carcere di San Vittore, dovranno rispondere di rapina e lesioni aggravate. Si indaga ancora, tuttavia, per ricostruire il movente dell’aggressione: oltre alla rapina potrebbero esserci dei vecchi rancori.
Volevano una sigaretta. O, almeno, così hanno fatto credere alle loro vittime. E invece era solo una scusa a cui è seguita una brutale aggressione, finita in un accoltellamento. Nella notte fra venerdì e sabato, un diciassettenne di Sedriano è stato colpito al volto e alle mani con un coltello da una baby gang a cui aveva negato il cellulare. Portato in ospedale, il ragazzo è stato medicato e dimesso: ne avrà per trenta giorni. I suoi aggressori, invece, tre diciannovenni di origine ecuadoriana, sono stati rintracciati e arrestati dai carabinieri. Erano ancora nei dintorni e, in tasca, avevano il telefonino del diciassettenne. Portati a San Vittore, dovranno rispondere di rapina e lesioni aggravate.
Si indaga, ora, per ricostruire il movente dell’aggressione: oltre alla rapina potrebbero esserci dei vecchi rancori fra i ragazzi per motivi che, però, al momento, nessuno dei coinvolti ha voluto chiarire.
Sabato sera, verso le 23, il diciassettenne era in compagnia di due coetanei in via Fagnani, a poca distanza dal quartiere popolare dove abitano sia lui che i suoi aggressori. Da lontano, i ragazzi hanno notato i tre diciannovenni che si avvicinavano, ma, sulle prime, non si sono insospettiti, nonostante la fama di attaccabrighe. Il gruppo, infatti, è già conosciuto anche alle forze dell’ordine: uno di loro ha precedenti penali per rapina. Nonostante la giovanissima età, due hanno smesso di andare a scuola e al momento sono disoccupati. Uno, invece, ha un lavoro come operaio.
Ai ragazzi si sono rivolti con una scusa. «Avete una sigaretta?» hanno chiesto al diciassettenne. Al diniego, hanno cominciato a spintonarlo e a minacciarlo, pretendendo la consegna del telefonino. E, all’ulteriore rifiuto, uno dei tre ha estratto un coltellino e ha sferrato alcuni fendenti, che hanno colpito la vittima al volto e alle mani, mentre cercava di difendersi.
Dopo aver sottratto il cellulare, la baby gang è fuggita, lasciando il ragazzo a terra mentre perdeva sangue dalle ferite. I suoi amici hanno chiamato i soccorsi e sul posto è giunta un’ambulanza che lo ha accompagnato in ospedale a Magenta, dove è stato medicato e dimesso con la prognosi di un mese. Nel frattempo, i carabinieri di Sedriano hanno cominciato a setacciare la zona. Grazie alle testimonianze, infatti, avevano identificato l’identità dei presunti aggressori e, a meno di un’ora dall’accaduto, quando era ormai passata da poco la mezzanotte, li hanno rintracciati. I giovani si erano limitati ad allontanarsi da via Fagnani solo di poche centinaia di metri, contando forse sul fatto che le vittime non avrebbero trovato il coraggio di denunciarli, poiché quasi tutti vivono nello stesso quartiere popolare. Invece è andata diversamente. Una volta individuati dai carabinieri sono stati fermati e perquisiti e in tasca avevano il telefono rubato alla vittima.
Il diciassettenne (che, a sua volta, è una persona già conosciuta dai carabinieri) ora sta meglio, ma non ha voluto rivelare agli inquirenti il motivo degli attriti con la baby gang. Quando è stato aggredito gli amici con i quali era in compagnia hanno provato a difenderlo dalla violenza dei diciannovenni. Ma, da una prima ricostruzione di quanto accaduto, pare chiaro che nel mirino della baby banda di aggressori ci fosse, in realtà, solo lui.