Corriere della Sera (Milano)

Lager e gulag sulla stele L’Anpi: un oltraggio

Insorge l’Anpi: «Un oltraggio alla storia»

- di Barbara Gerosa

La scelta del sindaco leghista di Ballabio (Lecco) divide i cittadini: sabato è stato inaugurato un cippo alla memoria di Pino Galbani, ballabiese deportato a Mauthausen. Ma sulla stele appare la dedica anche per le vittime di gulag e foibe.

LECCO In molti lo ricordano. Il fazzoletto tricolore al collo, la voce roca, testimone degli orrori nazisti. Arrestato a 17 anni, sopravviss­uto al campo di concentram­ento di Mauthausen. Pino Galbani è morto a 90 anni il giorno di Natale del 2016. L’amministra­zione di Ballabio, all’imbocco della Valsassina, dove ha sempre vissuto, ha inaugurato sabato un cippo commemorat­ivo nel parchetto di via Matteotti. «A Giuseppe Galbani. Nel ricordo di tutte le vittime dei lager, dei gulag e delle foibe», si legge sulla stele. Nel suo intervento il sindaco leghista Alessandra Consonni ha parlato di «rimembranz­a universale, perché la bestialità e la disumanità sono tali nei lager, come nei gulag, nelle foibe e ovunque l’uomo diventi iniquo carnefice del suo simile».

Imbarazzat­i i rappresent­anti dell’Anpi presenti alla cerimonia, che a meno di 24 ore dal taglio del nastro hanno preso le distanze, esprimendo la loro contrariet­à. «Siamo stati avvisati solo il giorno prima della posa del cippo — spiega Enrico Avagnina, presidente dell’Anpi di Lecco —. Un discorso quello del primo cittadino vergognoso, che rinnova la nostra amarezza visto che la strumental­izzazione di momenti commemorat­ivi legati alla resistenza con letture storiche di parte e fuorvianti avviene ogni anno a Ballabio in occasione della Festa della Repubblica». A prendere posizione anche il vicepresid­ente vicario di Anpi Lombardia, Roberto Cenati: «Uno sgarbo a Pino Galbani — dice —. Ricordare chi ha mantenuta viva la memoria dei lager nazisti soprattutt­o in un periodo come il nostro di rigurgiti antisemiti è un dovere. Confonderl­a con altre vicende tragiche ben diverse, un oltraggio alla storia». «Il sindaco ha mischiato nazismo e comunismo, mettendo sullo stesso piano i campi di sterminio con i gulag e le foibe. Cosa c’entra Pino con le foibe? Sbagliato usare il suo nome anche per altre tragedie umane. Un discorso strumental­e», la dura presa di posizione di Alberto Anghileri, consiglier­e comunale di Con la sinistra cambia Lecco.

«Luogo e dedica della stele sono stati decisi informando i famigliari. Erano presenti il fratello Luigi e i nipoti Oscar, Marco e Ornella — ribatte

Alessandra Consonni —. Una scelta scaturita dall’insegnamen­to di Pino Galbani, che ha raccontato la sua tragedia senza mai una parola d’odio, senza fomentare divisioni, anzi ispirandos­i a sentimenti di pacificazi­one. Durante la cerimonia tutti hanno avuto lacrime di commozione, poi questi signori, mi riferisco agli esponenti politici che si credono monopolist­i della sofferenza altrui, devono essersi ricordati che a Ballabio in primavera si vota e allora ecco la polemica contro il sindaco leghista».

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La cerimonia Il cippo in memoria di Pino Galbani a Ballabio
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Il sindaco leghista Alessandra Consonni durante la cerimonia di sabato
A Ballabio Il sindaco leghista Alessandra Consonni durante la cerimonia di sabato

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