Mettiamoci in Circolo
Nate come luoghi dedicati al dopolavoro oggi sono specializzate in cucina gourmet ospitano concerti e promuovono cultura Ecco la nuova vita delle Associazioni Arci
Associazione Ricreativa e Culturale Italiana. ARCI nasce a Firenze nel 1957 «Non solo come un’organizzazione che dà servizi, ma con un’etica e finalità precise come la democrazia, l’antifascismo, il sostegno sociale», spiega Maso Notarianni, nuovo presidente, appena eletto, di Arci Milano. «Nel corso di questi anni è cambiata molto: i circoli più tradizionali erano dopolavoro, adesso ne stanno nascendo nuovi con una forte componente sociale, dove si promuove l’impegno, la cultura».
Oggi a Milano e provincia si contano circa 100 circoli con un’offerta molto diversificata: si spazia dai più classici, ricreativi, con gli anziani che giocano a carte e bevono il bianchino, a quelli giovanili come il Magnolia, che vanta il maggior numero di associati in città. C’è, poi, chi è specializzato in cucina gourmet, nel benessere, nel sostegno ai migranti, nella musica, come il gruppo Mitoka Samba. «Insomma, l’associazione Arci è ricca di iniziative culturali e sociali: c’è un po’ di tutto», continua Notarianni. «Il problema è che è troppo chiusa in se stessa, un po’ fuori dalla vita di questa città: il nostro intento è farla tornare coprotagonista a Milano. Stiamo lavorando a tanti nuovi progetti per mettere in rete il grande circuito dei circoli Arci e fare in modo che contribuiscano attivamente al Rinascimento milanese. È vero che partecipiamo già a tante iniziative, a Base per esempio, ma magari non si sa. Dobbiamo comunicare meglio».
Il comitato di Milano è il più numeroso in Italia, conta circa 90/100 mila iscritti; la tessera annuale costa tra i 10 e i 15 euro. Il circolo più antico, contando la provincia, è l’Arci Adua di Rho. Mentre in città, è storico l’Arci Bellezza, nato in una vecchia Casa del Popolo: qui c’è ancora la palestra Visconti dove il regista milanese girò il film «Rocco e i suoi fratelli», e che oggi accoglie eventi, spettacoli e presentazioni di libri. Frequentato da un pubblico di ogni età, dagli anziani ai giovani che vengono alle feste con musica live e dj set, ha in calendario aperitivi politici, mercato contadino, rassegne cinematografiche. Tra gli ultimi nati c’è, invece, Arci 122 Experience, in via Gallarate, dedicato soprattutto allo studio dell’enogastronomia: è aperto tutti i giorni a pranzo e la sera quando sono in programma cene e corsi di cucina.
Il più giovane, come età anagrafica degli iscritti, è il Lato B: il 55 per cento degli avventori ha tra i 18 e i 25 anni. «Le nostre attività, di carattere culturale, politico, aggregativo, sono orientate soprattutto verso gli studenti e i giovani lavoratori», spiega Andrea Locatelli. Di gran richiamo gli spettacoli di stand up comedy e teatrali (l’ingresso è gratuito con offerta libera). E poi l’aula studio della domenica.
E c’è chi ha sede in locali confiscati: come Il balzo, a Baggio, associazione di solidarietà che ha come obiettivo il sostegno a ragazzi disabili e alle loro famiglie.
Mentre da anni La Scighera è un punto di riferimento della Bovisa: un grande spazio con bar osteria e la sala con palco per concerti e spettacoli teatrali. In calendario attività per tutti, anche per i bambini. Infine, a Gorla, Tiremm Innanz, associazione di promozione sociale con corsi, laboratori, incontri.
La mappa
Tra Milano e provincia ce ne sono un centinaio Dai classici (il Bellezza) ai più giovani (il Lato B)