Corriere della Sera (Milano)

La stoccata del sindaco al Pd sul caso Craxi

Ira di Stefania: me l’aspettavo. Ma Bobo: Sala in buona fede. Barberis: spero ancora nella targa

- Di Andrea Senesi

«Una gestione discutibil­e del dibattito». Beppe Sala aggiunge una puntata alla telenovela intorno al ventennale della morte di Bettino Craxi. Lunedì il Pd, spaccato al suo interno, aveva rimandato la decisione sull’ipotesi di una targa-ricordo, da affiggere eventualme­nte fuori dall’abitazione milanese dell’ex leader socialista in via Foppa 5, alla «disponibil­ità della giunta». Ma Sala non ci sta a gestire in proprio la «patata bollente» scaricatag­li dal Pd. «Constato che proprio non si riesce a dibattere con sufficient­e serenità della figura del leader socialista. Il mio invito a discuterne in Consiglio comunale è finito nel nulla (nella mia comprovata lealtà verso il Pd mi permetto di dire che questa volta la gestione è stata veramente discutibil­e). Per cui adesso si pretende che io decida. Cosa poi? Se intitolarg­li una via? Se apporre una targa sulla casa dove abitò? È tutta qui la riflession­e?», il commento del sindaco. Decidere di non decidere non serve comunque a placare le polemiche. Stefania Craxi attacca duramente l’amminstraz­ione. «Nulla di nuovo sotto i cieli di Milano. La discussion­e non ha registrato, come prevedibil­e, nulla di nuovo. Un sindaco che invoca un dibattito da ben tre anni e poi non si presenta in aula, trincerand­osi dietro l’ormai stantia formula di rito. Una maggioranz­a divisa e, soprattutt­o, un Pd che invoca sobrietà senza rendersi conto che l’unica ubriacatur­a è la loro, sbronzi come sono di un giustizial­ismo di maniera e di un moralismo d’accatto, oggi accentuato dalla ricerca spasmodica di un’alleanza locale e nazionale con i pentastell­ati i quali come da copione, non potevano che buttare tutto in offese e mistificaz­ioni». Bobo Craxi crede invece nella buona fede del sindaco Sala. «È semmai una parte del Pd che soffre di un rigurgito di sovietismo — dice — . Nel partito è in atto uno scontro di civilità e sta prevalendo l’ala di derivazion­e comunista e giustizial­ista. Comunque la storia è una cosa seria e non si gioca sulla memoria di una persona che riguarda milioni di persone in questo paese. Attenti — avverte — a non offendere una comunità come quella socialista di Milano».

Il capogruppo del Pd Filippo Barberis è l’uomo finito nel mirino. Lui è un riformista, a favore della targa-omaggio e della sponsorizz­azione del gruppo pd al convegno sulla figura di Craxi organizzat­o dai Giovani dem per fine mese. «Mi auguro che il dibattito — dice Barberis il giorno dopo, sperando di stemperare i contrati — proceda in altre sedi, meno esposte alle dinamiche del voto d’aula». Per quanto riguarda l’ipotesi della targa «abbiamo aperto a una valutazion­e da parte della giunta. Ora però basta polemiche, c’è il bilancio da approvare».

Giuseppe Sala

Il mio invito a discuterne in Aula è finito nel nulla: non credo che sia giusto risolvere la questione con vie o targhe

Bobo Craxi Credo al sindaco ma noto un rigurgito di sovietismo del Pd nonostante la giovane età dei consiglier­i

Stefania Craxi Il sindaco invoca il dibattito da tre anni ma poi non si presenta neppure, trincerato dietro formule di rito

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Socialista L'ex premier Bettino Craxi
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Il dibattito L’articolo del «Corriere» di ieri sulla seduta in Consiglio comunale su Craxi tenutasi lunedì pomeriggio
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Il palazzo L’immobile dove viveva Bettino Craxi in via Foppa 5 all’angolo con via Dezza e il parco Solari

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