Aspiranti medici, 1.600 in corsa Humanitas rivoluziona i test
«Valutazione indipendente da quanto appreso a scuola». Poi tocca al San Raffaele
Milleseicento iscritti al primo test e prova riformulata, eliminate le domande di biologia, chimica, fisica e matematica, la valutazione sarà su abilità e attitudini. Così parte la corsa al posto nelle facoltà di Medicina delle università milanesi. Si inizia con le selezioni delle private (i test delle statali saranno a settembre) e parte Humanitas il 14 febbraio con l’ammissione al suo corso internazionale. Dal 29 i test del San Raffaele, con oltre 3500 iscritti e una seconda chiamata il 6 e 7 marzo per il corso in inglese dove sono già in fila oltre settecento studenti. E a marzo, il 20, Humanitas seleziona anche le matricole della Medtec School, il corso per «medici innovatori» proposto con il Politecnico.
Venerdì il primo test. Ripensato. «L’obiettivo è valutare gli studenti indipendentemente da quanto appreso alle scuole superiori», è l’annuncio dell’università. E il rettore Marco Montorsi ha spiegato che la scelta è legata alla «crescente internazionalità» dell’ateneo, che ha il 39% di iscritti stranieri e anche fra le domande di ammissione una su quattro è di studenti non italiani: «Hanno ricevuto una preparazione diversa per questa ragione abbiamo voluto cambiare la prova e testare non soltanto le conoscenze acquisite». Centoventi minuti per rispondere a sessanta domande. «L’obiettivo è individuare gli studenti di talento che possiedono capacità di pensiero scientifico, pensiero critico e capacità di analisi e comprensione di testi accademici — dicono a Humanitas —. È stato preparato da esperti dell’università di Cambridge, Imperial college, University of Oxford Medical School e Leeds Medical School. E quest’anno non sarà più su carta ma al computer». Il test che l’anno scorso si svolgeva nei saloni del Forum di Assago sarà in più sedi, anche a Palermo, Bari, Roma e Napoli e per gli studenti internazionali da San Paolo a New York.
L’altra chiamata di Humanitas è per assegnare i sessanta posti di Medtec. «E anche questo test ha l’obiettivo di valutare l’attitudine, allo studio delle scienze dure tipiche dell’ingegneria e delle scienze della vita tipiche della medicina». Il corso, in inglese, è stato lanciato con il Politecnico un anno fa, sei anni di studi per arrivare alla laurea in Medicina e avere anche il diploma di una triennale in Ingegneria Biomedica. «Siamo i primi nel mondo a proporre questo programma. Formiamo “medici innovatori”, un profilo nuovo sempre più richiesto negli ospedali, dall'industria e nella ricerca», dice Maurizio Cecconi, vicepresidente del corso di laurea. «Gli studenti qui seguono lezioni tenute da docenti di medicina e ingegneria, saranno preparati anche su data science, intelligenza artificiale, robotica e svolgeranno tirocini nell’industria. Avranno competenze di informatica molto avanzata e anche gestionali tipiche degli ingegneri che nessun medico oggi ha. Sapranno anche come è stata costruita la tecnologia utilizzata negli ospedali». Le iscrizioni sono ancora aperte e per il test di ammissione si sono già prenotati in trecento.
Le università
Con le private primo blocco di prove. Per le statali le selezioni saranno a settembre