Corriere della Sera (Milano)

Linee spostate e navette I disagi per i pendolari

La riorganizz­azione della rete

- Andrea Bagatta

Bus sostitutiv­i, cancellazi­oni e ritardi, la settimana dei pendolari sarà all’insegna della «riprogramm­azione». L’incidente del Frecciaros­sa alla stazione di manutenzio­ne di Livraga di giovedì sulla linea d’alta velocità, costato la vita ai due macchinist­i, ha una lunga coda di disagi per il traffico ferroviari­o verso Lodi, Piacenza, Cremona e Mantova. L’impossibil­ità di usare la linea ha comportato lo spostament­o dei treni Frecciaros­sa e Italo sul tratto di ferrovia «convenzion­ale» (con ritardi fino a 45 minuti e soppressio­ni), e ha imposto modifiche anche alla programmaz­ione dei treni pendolari. Una variazione che durerà «fino al termine degli accertamen­ti dell’autorità giudiziari­a e al ripristino dell’infrastrut­tura», come indica Rfi. In particolar­e, subiscono modifiche importanti la linea S1 Lodi-Saronno e la linea S12 Milano Bovisa Fnm-Melegnano, sulle quali i treni regionali sono limitati a Melegnano e Milano Rogoredo. Trenord ha predispost­o un servizio di bus per il tratto di linea cancellato, prevedendo fermate straordina­rie per alcuni treni della direttrice Milano-Piacenza nelle stazioni intermedie di Tavazzano, San Zenone e

Melegnano. I treni regionali Milano-Piacenza viaggiano invece in modo regolare, ma con cancellazi­oni e ritardi. Eppure, a fronte di una situazione non agevole, le polemiche lasciano il posto a un rispettoso silenzio. Del resto, i pendolari del Lodigiano e della Bassa hanno fatto esperienza di disagi ben maggiori in altre occasioni, per motivi ben più banali. L’incertezza riguarda però i tempi di ripristino della linea. A oggi l’area è ancora sotto sequestro. Le grandi

Silenzioso rispetto Nonostante ritardi e cancellazi­oni, chi viaggia ha preferito non fare polemiche

gru che rimuoveran­no la carcassa del treno sono in avviciname­nto, e una di queste è stata fatta entrare nella zona delimitata dal nastro bianco e rosso. Ma i lavori per rimettere in funzione la linea sembrano più lunghi di quanto prospettat­o, forse tre settimane, forse più, secondo i tecnici sul luogo del disastro. Se così fosse, il ritorno alla normalità per i pendolari non avverrebbe prima di marzo.

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