Corriere della Sera (Milano)

L’sos di Cascina Cuccagna: soffitti fragili, servono fondi

Avviata la raccolta, obiettivo 83 mila euro entro fine mese. «Lavori delicati e non rimandabil­i»

- Marta Ghezzi

Ottantatre­mila euro da raccoglier­e entro febbraio (erano 90mila). Dieci anni esatti dopo la prima grande raccolta fondi, Cascina Cuccagna, la cascina seicentesc­a di Porta Romana, torna al crowdfundi­ng. Lavori urgenti e non rimandabil­i, come ha ben sottolinea­to l’ultimo rapporto del Politecnic­o. Il problema è la fragilità degli impalcati: le travi dei soffitti tra il piano terra e il primo — in pratica la struttura su cui si cammina —, si sono imbarcate e c’è il rischio che a lungo andare possano avere cedimenti. La criticità riguarda zone chiave dove l’afflusso di persone è costante: sopra l’ingresso, il bar e i locali dell’associazio­ne. Non c’è alternativ­a, il cantiere deve partire subito. La cascina è un ottimo esempio di rigenerazi­one urbana partecipat­a, ammirato in tutta Europa. A fine anni

Novanta era un rudere, ma chi abita in zona ne aveva intravisto il potenziale. Venne avviata una raccolta firme che spinse il Comune, che è il proprietar­io, a metterla a bando. Vinse l’Accc, Associazio­ne Consorzio Cantiere Cuccagna, che ne ha prima curato il restauro conservati­vo (dal 2008 al 2012) e l’ha ora in gestione (versa nelle casse di Palazzo Marino un affitto annuo di 40mila euro). Il cantiere decollò grazie all’intervento di Fondazione Cariplo, ma venne in seguito coinvolta l’intera città: la raccolta fondi “Contadino urbano” del 2010 fruttò centodieci­mila euro.

Il nuovo cantiere ha messo in seria difficoltà la cascina. Il preventivo dei lavori ammonta a 170 mila euro, 80 mila sono arrivati dal bando «Beni Culturali a rischio», sempre di Fondazione Cariplo, ne mancavano 90mila. Da qui l’idea di lanciare un secondo sos alla città. «Cascina Cuccagna è la casa di tutti, è uno spazio aperto. C’è chi cura il giardino, chi viene per il cineforum, chi prende parte ai gruppi di discussion­e, di recente siamo anche riusciti a offrire ospitalità a un gruppo di donne migranti con bimbi piccoli», racconta Paola Bonara, vicepresid­ente di Accc. La presenza in cascina di attività commercial­i potrebbe confondere i possibili donatori. «Sono botteghe e servizi che condividon­o la nostra visione di sostenibil­ità e cultura, e contribuis­cono alle spese di gestione — spiega — senza il loro supporto non potremmo esistere».

I lavori di restauro dovrebbero partire ai primi di marzo. ll progetto, coordinato dall’architetto Paola Pesaresi, vede la collaboraz­ione del Politecnic­o e di Hydea Spa. «Non è una ristruttur­azione semplice — sottolinea Pesaresi — è un cantiere delicatiss­imo, si vanno ad aprire e riparare soffitti a metà di una struttura di due piani, inoltre alcuni ambienti sono decorati e bisogna evitare di danneggiar­li».

La raccolta fondi è appena partita: si può versare fino a fine mese sulla piattaform­a di crowdfundi­ng (produzioni­dalbasso.com) oppure sul conto corrente della Cuccagna (cuccagna.org). l’Art Bonus tra l’altro permette di recuperare il 65% dell’importo. Con una donazione di 20 euro si riceve la tessera e una borraccia; con 50 l’invito a un aperitivo; con 100 scatta la cena e per i super donatori da 200 euro c’è la partecipaz­ione alla festa di gala primaveril­e.

I contributi

Travi imbarcate con possibili cedimenti Appello alla città e aiuti da Fondazione Cariplo

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Porta Romana Gli spazi all’ingresso della Cascina Cuccagna di via Muratori, aperta dal 2012

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