Città della Salute Parte la corsa nell’area ex Falck
Nuovo cronoprogramma per la Città della Salute, il polo per le cure e la ricerca di Sesto San Giovanni in cui confluiranno l’Istituto nazionale dei tumori e il Besta. Lavori al via a luglio 2021, consegna prevista per il 2024. I due poli nel frattempo intendono ristrutturare le vecchie sedi. E il Pirellone promette approfondimenti per rispondere alle loro esigenze.
Un nuovo — l’ennesimo — cronoprogramma per la Città della Salute a Sesto San Giovanni. E la risposta del Pirellone alle preoccupazioni di Besta e Istituto Nazionale dei Tumori (Int): approfondimenti per capire di che cosa hanno bisogno i due poli per lavorare al meglio in attesa del trasloco. La promessa arriva dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera e va incontro alle esigenze dell’Int (raccontate sulle pagine del Corriere), condivise anche dal Besta. I due istituti dovranno trasferirsi a Sesto, nelle aree delle ex acciaierie Falck, una volta completata la Città della Salute. Di ieri la firma dell’accordo definitivo per la realizzazione e gestione in concessione per 27 anni del polo dedicato a cure e ricerca. «Un passo importante che rappresenta la fine di un percorso ad ostacoli» secondo il governatore Attilio Fontana. L’opera è stata lanciata nel 2009 e da allora si è scontrata con una lunga serie di problemi urbanistici, giudiziari e societari.
Il nuovo cronoprogramma prevede la consegna del progetto definitivo di fase 1 per aprile. In parallelo, verrà avviata la Verifica di impatto ambientale. A settembre la conferma del progetto con le modifiche chieste dalle Fondazioni di Besta e Int per stare al passo con le innovazioni normative e sanitarie. Per maggio 2021 si dovrà consegnare il progetto esecutivo, a luglio dovrebbero partire i lavori della durata di tre anni. Il traguardo della consegna della Città della Salute è ora il 2024. L’appalto di 450 milioni è stato vinto da Condotte, dal 2018 in amministrazione straordinaria con i commissari Matteo Uggetti, Gianluca Piredda e Giovanni Bruno per evitare il fallimento, mentre regista dell’operazione e maggior finanziatore è il Pirellone tramite Infrastrutture lombarde. Il trasloco di Besta e Int, nella migliore delle ipotesi, non avverrà prima di cinque anni. Nel frattempo, e visti i molti rinvii che il progetto ha già subito, l’istituto di via Venezian intende rimanere competitivo e restaurare nel più breve tempo possibile l’edificio del 1928. Il Cda guidato da Marco Votta ha iniziato a valutare gli interventi necessari. E anche al Besta la situazione è simile. Ieri la risposta di Gallera alle esigenze espresse dai due poli: «Faremo approfondimenti per capire come garantire la qualità delle cure».
Accanto alla Città della Salute è previsto il progetto di rigenerazione di MilanoSesto, con gli operatori Prelios e Hines, che include residenze e servizi. Anche per gli investimenti privati la firma di ieri «è un punto di non ritorno» secondo l’ad Giuseppe Bonomi, che elenca tra le opere in programma «una nuova stazione ferroviaria». La revisione del masterplan di Renzo Piano è stata affidata all’archistar Norman Foster.