Nelle scuole dove gli alunni cinesi sono uno su cinque
Il preside del Giacosa: nessuna assenza legata al contagio ma ci danno troppe responsabilità
«L’ultima circolare sul Coronavirus è di domenica, protocollata dal ministero della Salute l’8 febbraio, e l’ho subito trasmessa alle famiglie. Piccolo particolare: è in lingua italiana, in cinese non è disponibile e per tradurla servirà tempo, alcuni giorni. Alle scuole è stata data una grande responsabilità ma vanno aiutate, stiamo gestendo una situazione complessa».
Parla il preside dell’istituto Giacosa, le scuole del parco Trotter nella zona di via Padova: «Siamo una scuola ad alto processo migratorio — spiega Francesco Muraro — e nelle nostre classi gli alunni cinesi sono 260, su 1.200. Non ci sono assenze riconducibili al virus. E c’è un sistema di monitoraggio sempre attivo. Abbiamo individuato cinque alunni, alcuni già rientrati e altri alcuni ancora via. E contiamo sulla nostra rete interna, se ci fossero casi da approfondire insegnanti e famiglie li segnalerebbero».
Racconta qual è l’impegno richiesto ai presidi e come si sono organizzati in questi giorni: «Ci è stato chiesto di segnalare gli alunni che sono stati in Cina o che sono ancora lì. Per fortuna avevamo già queste informazioni perché quando le famiglie programmano i viaggi nel Paese di origine chiediamo una dichiarazione per i giorni di assenza, altrimenti sarebbe stato difficile chiamarle una ad una».
Alle scuole arrivano circolari e aggiornamenti dal ministero dell’Istruzione e della Salute, «anche la domenica, siamo allertati», sottolinea Muraro. «Abbiamo il compito di fare arrivare alle famiglie le indicazioni del ministero, quindi pubblico anche sul sito
Dialogo col ministero Stanno arrivando aggiornamenti che devono essere fatti conoscere alle famiglie
I dirigenti Dobbiamo segnalare gli iscritti che sono tornati dalla Cina o che sono ancora lì Siamo allertati anche la domenica
tutte le circolari. Certo sarebbe stato utile averle in lingua cinese. Ci aspettiamo un maggiore aiuto. Intanto abbiamo apprezzato l’assistenza che troviamo al numero verde dell’unità di crisi, ho chiamato per aver chiarimenti sul caso di un nostro alunno e sono stati molto esaustivi».
Da via Padova alla Bovisa. «All’istituto Maffucci la comunità cinese è la più numerosa, quasi 200 alunni su 1.400», dice la preside Laura Barbirato. Legge l’ultima circolare del ministero della Salute: «Non soltanto non è tradotta per le famiglie cinesi ma è anche scritta in “circolarese”. La inoltriamo subito ai genitori, la precedente l’avevo anche mandata sui diari dei bambini». Al Maffucci c’è un’alunna rientrata dalla Cina a Milano il 7 febbraio: «Non ha sintomi da monitorare ma i genitori ci hanno contattato per informarci che hanno deciso di tenerla a casa comunque, per sua tranquillità. Non abbiamo altri studenti rientrati in questi giorni e siamo sempre informati quando viaggiano. Per fortuna le notizie sul Coronavirus sono arrivate prima delle loro festività per il Capodanno e tante famiglie hanno rinunciato a partire».