Corriere della Sera (Milano)

LA COPPA ITALIA OCCASIONE PER TROVARE CONTINUITÀ

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Ècosì difficile per l’Olimpia mettere insieme tre partite di fila di qualità? È così assurdo pretendere che la squadra possa giocare allo stesso livello con il Barcellona così come con l’Alba Berlino (e ovviamente il livello preferibil­e è quello visto in Catalogna)? Perché contro una grande del basket europeo Milano gioca una delle migliori partite della stagione, dopo averne giocata una delle peggiori contro un’avversaria che era obbligator­io battere appena 72 ore prima? Incapacità di reggere gli impegni ravvicinat­i (e sarebbe grave, visto il calendario)? Snobismo (ancora più grave)? Semplice processo di crescita di un gruppo (si spera)? Dalle risposte a queste domande dipende l’andamento dell’intera stagione.

Ettore Messina deve lavorare di cacciavite per provare a risolvere due problemi. Il primo: l’intensità che va e che viene, e anche domenica contro Cremona Milano ha giocato con l’elastico, avanti e poi ripresa, avanti e poi ripresa, salvata nel finale dal tiro di Micov dopo l’errore avversario sotto canestro. Il secondo: la difesa a corrente alternata, perché se tieni in campo contempora­neamente Rodriguez, Scola e Micov (e come fai a non tenerceli, visto l’indiscutib­ile talento offensivo dei tre vecchietti?) allora nella tua metà campo ti tocca soffrire. E soffre pure Messina, che della difesa ha sempre fatto il proprio caposaldo.

Tre partite consecutiv­e di buon livello, si diceva: guarda un po’, l’occasione arriva con le Final Eight di Coppa Italia, al via otto squadre che a Pesaro si presentera­nno tutte con grandi ambizioni, come forse mai in passato. Probabilme­nte per il fatto che l’Olimpia, a differenza del passato, non è la chiara favorita per il trofeo. E in questa vacanza, le altre sette (Virtus Bologna in testa) possono ambire ad arrivare fino in fondo.

Intanto giocare tre partite sarebbe già un mezzo successo: nelle ultime due occasioni Milano, con grande coerenza, è stata eliminata al primo colpo in modo quasi imbarazzan­te. È il primo trofeo stagionale, la scusa dei lavori in corso non potrà essere valida: arriva per tutte le squadre allo stesso momento, sopportare la pressione farà la differenza.

Una richiesta: sarebbe bello vedere in campo Kaleb Tarczewski, alla sua terza Final Eight. Le prime due le ha viste dalla tribuna: a riposo nei quarti, per essere fresco in semifinale. Peccato che quando si giocavano le semifinali, lui fosse sul pullman con la squadra di ritorno a Milano.

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(Ciamillo Castoria) «Debuttante» Kaled Tarczewski
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