Corriere della Sera (Milano)

SCUOLE INSICURE (E NON SOLO) PER LA MANUTENZIO­NE MANCATA

- Cimitero Maggiore Ester Gianna Iavazzo Luisa Villani Giorgio Ceruti gschiavi@rcs.it Margherita Astengo Silvana Puzone

Oggi mi sono recata, come faccio dal 2006, anno in cui è mancato mio papà, al cimitero Maggiore — campo 72, fossa 417 — e come al solito ho trovato uno sporco incredibil­e. Mi sono già lamentata più volte con il guardiano che c’è all’ingresso laterale del cimitero che mi ha detto, questa volta, di lamentarmi presso gli uffici cimiterial­i o con il Comune di Milano! Loro non possono fare niente, perché la pulizia è stata data in appalto a una ditta esterna, mentre prima la facevano loro! Ma ci sarà qualcuno che controlla come lavorano o no? È mai possibile che con un cimitero semivuoto (molti si fanno cremare) ci possa essere uno sporco simile? E non mi si dica «perché c’è stato il vento, perché era così anche un mese fa, due mesi fa», ecc...

Maleducazi­one / 1

Sfregi al Giardino dei Giusti, la lapide a Pinelli, inciviltà generale (cosa si aspetta a introdurre l’educazione civica nelle scuole fin dall’asilo?) e chi più ne ha più ne metta! Ma

Caro Schiavi, una ispezione casuale dei vigili del fuoco, un impianto antincendi­o non funzionant­e, oltre ad altre irregolari­tà in una scuola con oltre 700 allievi, l’istituto profession­ale Kandinsky di via Baroni. Questa la notizia. Ma quello che più mi ha colpito è stata la risposta del vice-sindaco della Città metropolit­ana che ha minimizzat­o il tutto. Perché? Pensiamo solo per un momento se non si fosse trattato di falso allarme, ma se l’incendio ci fosse stato veramente...

Negli altri Paesi civili sarebbe stato impensabil­e dimenticar­e di far manutenzio­ne negli edifici scolastici: sono i luoghi dei nostri figli, normalment­e considerat­i sicuri. Non possiamo sperare sempre nella buona sorte o nello stellone nazionale, bisogna che il tema della manutenzio­ne entri nel nostro Dna.

Non bisogna lasciar correre, Milano è una metropoli europea, e non lo deve essere soltanto per i grattaciel­i. Stiamo pagando troppo per la mancanza di manutenzio­ne e di prevenzion­e (si pensi ai ponti, alle gallerie, alla mancanza di investimen­ti nell’edilizia antisismic­a e alla prevenzion­e dei dissesti idrogeolog­ici).

Dobbiamo mettere risorse, da considerar­si come investimen­ti, non come spese. sono ritornati i barbari? Ci sarà qualcosa da fare ad hoc o qualcuno che li sconfigger­à definitiva­mente? Usiamo la globalizza­zione anche per questo e non soltanto per le stupidaggi­ni che fuorviano e rimbecilli­scono chi le segue. Evidenteme­nte l’educazione (quando c’è) non basta come insegnamen­to.

Maleducazi­one / 2

Caro Giorgio, non dobbiamo più tollerare la faciloneri­a e l’incompeten­za che si stanno diffondend­o come un virus in Italia e a Milano. Questo vale per le scuole come per i ponti, le strade, i sottopassi ma ci metterei anche certi ospedali (a proposito, se non si accelera il trasloco dell’istituto Besta si rischia di vedere venir giù i calcinacci). La decisione di chiudere l’istituto Kandinsky è un atto dovuto, preventivo (le lezioni riprendera­nno domani mattina dopo due giorni di stop). Non bisogna fingere quando c’è in gioco la sicurezza, tutto deve funzionare per limitare i danni e non piangere a disastro avvenuto. Le sollecitaz­ioni della dirigente scolastica alla Città metropolit­ana, che ha ereditato le competenze sulla manutenzio­ne dalla Provincia, testimonia­no ritardi che sarebbe ingiusto far ricadere su una testa sola. È l’imprinting che manca, da parte dei governi e della politica.

Ricordo che un piano straordina­rio di manutenzio­ne del Paese è rimasto nel cassetto del governo Renzi, proposto dall’architetto Piano. Sarebbe stato un piano Marshall per la messa in sicurezza dell’Italia che crolla. Ma questo non porta voti. Sui sistemi antincendi­o in una scuola però si può fare di più, e subito.

Leggo tutti i giorni il Corriere e siccome sono milanese da 80 anni sono interessat­o alla cronaca di Milano e alle lettere inviate dai milanesi che denunciano i disservizi imputabili all’amministra­zione comunale e la maleducazi­one dei concittadi­ni. A me

Un degrado inaccettab­ile

invece preme denunciare l’indifferen­za con la quale molti, quasi tutti, subiscono la maleducazi­one.

Io la maleducazi­one non la sopporto, quando vedo i proprietar­i di cani che non raccolgono le loro cacche, i ciclisti o addirittur­a i motociclis­ti che percorrono i marciapied­i, gli automobili­sti che parcheggia­no sui marciapied­i, sulle strisce o sugli scivoli, o chi non vuole fare la raccolta differenzi­ata che riempie i cestini stradali dei suoi rifiuti, o chi sputa o butta mozziconi o cartacce pur avendo cestini vicini, non riesco a stare zitto e mi prendo gli insulti (tipo «fatti i cavoli tuoi»). Uno addirittur­a mi ha detto: «Hai già un piede nella fossa».

C’erano sempre altre perso

Mezzi pubblici Atm / 2

Gentile Schiavi, mi permetto di inviare anche a lei una segnalazio­ne per Atm, relativa alla necessità di attrezzare con montascale le fermate del metrò di viale Monza.

Ho già inoltrato la stessa lettera sia al dirigente comunale Filippo Salucci che all’assessore alla Mobilità Marco Granelli, per ora senza aver ricevuto risposta. Anche nell’articolo pubblicato nella cronaca di Milano del Corriere della Sera nei giorni scorsi, a firma di Andrea Senesi, trovo conferma di quanto sia popolosa viale Monza.

Il ritorno dei barbari

Quelli che si arrendono

Appello per i montascale

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