SCUOLE INSICURE (E NON SOLO) PER LA MANUTENZIONE MANCATA
Oggi mi sono recata, come faccio dal 2006, anno in cui è mancato mio papà, al cimitero Maggiore — campo 72, fossa 417 — e come al solito ho trovato uno sporco incredibile. Mi sono già lamentata più volte con il guardiano che c’è all’ingresso laterale del cimitero che mi ha detto, questa volta, di lamentarmi presso gli uffici cimiteriali o con il Comune di Milano! Loro non possono fare niente, perché la pulizia è stata data in appalto a una ditta esterna, mentre prima la facevano loro! Ma ci sarà qualcuno che controlla come lavorano o no? È mai possibile che con un cimitero semivuoto (molti si fanno cremare) ci possa essere uno sporco simile? E non mi si dica «perché c’è stato il vento, perché era così anche un mese fa, due mesi fa», ecc...
Maleducazione / 1
Sfregi al Giardino dei Giusti, la lapide a Pinelli, inciviltà generale (cosa si aspetta a introdurre l’educazione civica nelle scuole fin dall’asilo?) e chi più ne ha più ne metta! Ma
Caro Schiavi, una ispezione casuale dei vigili del fuoco, un impianto antincendio non funzionante, oltre ad altre irregolarità in una scuola con oltre 700 allievi, l’istituto professionale Kandinsky di via Baroni. Questa la notizia. Ma quello che più mi ha colpito è stata la risposta del vice-sindaco della Città metropolitana che ha minimizzato il tutto. Perché? Pensiamo solo per un momento se non si fosse trattato di falso allarme, ma se l’incendio ci fosse stato veramente...
Negli altri Paesi civili sarebbe stato impensabile dimenticare di far manutenzione negli edifici scolastici: sono i luoghi dei nostri figli, normalmente considerati sicuri. Non possiamo sperare sempre nella buona sorte o nello stellone nazionale, bisogna che il tema della manutenzione entri nel nostro Dna.
Non bisogna lasciar correre, Milano è una metropoli europea, e non lo deve essere soltanto per i grattacieli. Stiamo pagando troppo per la mancanza di manutenzione e di prevenzione (si pensi ai ponti, alle gallerie, alla mancanza di investimenti nell’edilizia antisismica e alla prevenzione dei dissesti idrogeologici).
Dobbiamo mettere risorse, da considerarsi come investimenti, non come spese. sono ritornati i barbari? Ci sarà qualcosa da fare ad hoc o qualcuno che li sconfiggerà definitivamente? Usiamo la globalizzazione anche per questo e non soltanto per le stupidaggini che fuorviano e rimbecilliscono chi le segue. Evidentemente l’educazione (quando c’è) non basta come insegnamento.
Maleducazione / 2
Caro Giorgio, non dobbiamo più tollerare la faciloneria e l’incompetenza che si stanno diffondendo come un virus in Italia e a Milano. Questo vale per le scuole come per i ponti, le strade, i sottopassi ma ci metterei anche certi ospedali (a proposito, se non si accelera il trasloco dell’istituto Besta si rischia di vedere venir giù i calcinacci). La decisione di chiudere l’istituto Kandinsky è un atto dovuto, preventivo (le lezioni riprenderanno domani mattina dopo due giorni di stop). Non bisogna fingere quando c’è in gioco la sicurezza, tutto deve funzionare per limitare i danni e non piangere a disastro avvenuto. Le sollecitazioni della dirigente scolastica alla Città metropolitana, che ha ereditato le competenze sulla manutenzione dalla Provincia, testimoniano ritardi che sarebbe ingiusto far ricadere su una testa sola. È l’imprinting che manca, da parte dei governi e della politica.
Ricordo che un piano straordinario di manutenzione del Paese è rimasto nel cassetto del governo Renzi, proposto dall’architetto Piano. Sarebbe stato un piano Marshall per la messa in sicurezza dell’Italia che crolla. Ma questo non porta voti. Sui sistemi antincendio in una scuola però si può fare di più, e subito.
Leggo tutti i giorni il Corriere e siccome sono milanese da 80 anni sono interessato alla cronaca di Milano e alle lettere inviate dai milanesi che denunciano i disservizi imputabili all’amministrazione comunale e la maleducazione dei concittadini. A me
Un degrado inaccettabile
invece preme denunciare l’indifferenza con la quale molti, quasi tutti, subiscono la maleducazione.
Io la maleducazione non la sopporto, quando vedo i proprietari di cani che non raccolgono le loro cacche, i ciclisti o addirittura i motociclisti che percorrono i marciapiedi, gli automobilisti che parcheggiano sui marciapiedi, sulle strisce o sugli scivoli, o chi non vuole fare la raccolta differenziata che riempie i cestini stradali dei suoi rifiuti, o chi sputa o butta mozziconi o cartacce pur avendo cestini vicini, non riesco a stare zitto e mi prendo gli insulti (tipo «fatti i cavoli tuoi»). Uno addirittura mi ha detto: «Hai già un piede nella fossa».
C’erano sempre altre perso
Mezzi pubblici Atm / 2
Gentile Schiavi, mi permetto di inviare anche a lei una segnalazione per Atm, relativa alla necessità di attrezzare con montascale le fermate del metrò di viale Monza.
Ho già inoltrato la stessa lettera sia al dirigente comunale Filippo Salucci che all’assessore alla Mobilità Marco Granelli, per ora senza aver ricevuto risposta. Anche nell’articolo pubblicato nella cronaca di Milano del Corriere della Sera nei giorni scorsi, a firma di Andrea Senesi, trovo conferma di quanto sia popolosa viale Monza.
Il ritorno dei barbari
Quelli che si arrendono
Appello per i montascale