Corriere della Sera (Milano)

«Basta centri commercial­i» A Cremona una petizione per salvare i piccoli negozi

Raccolta firme da domani. Il sindaco: troveremo un accordo

- Di Francesca Morandi

I negozi chiudono,

CREMONA lentamente uccisi, oltre che dalle vendite online, dai centri commercial­i e dalle medie strutture. Confeserce­nti ora dice basta, accusa il Comune e lancia una iniziativa senza precedenti: una petizione per salvare il cuore di Cremona. «Abbiamo deciso di avviare una raccolta firme rivolta sia agli operatori commercial­i e del terziario, sia ai cittadini che lavorano o risiedono in città, affinché la giunta intervenga urgentemen­te, attivando, da subito, misure che possano salvaguard­are e tutelare il commercio di vicinato, introducen­do una moratoria agli insediamen­ti di medie e grandi strutture di vendita», spiega il presidente Agostino Boschiroli, il quale, per dare una idea della pesante crisi che ha messo in ginocchio il commercio, snocciolai dati. E sono numeri allarmanti che fotografan­o l’impennata, negli ultimi tre anni, delle medie strutture di vendita a scapito dei negozi: +11 % il primo dato, - 3,2% il secondo. Inoltre, in rapporto alla popolazion­e, a Cremona sono cresciuti del 33,4% i metri quadrati di media distribuzi­one commercial­e (893 metri quadrati ogni 1.000 abitanti) ovvero, sei volte l’aumento che si è registrato a Milano (+5,7%).

«Ci fosse la previsione di un aumento dei consumi e di una crescita demografic­a, forse questo aumento esponenzia­le di medie distribuzi­oni di vendita a Cremona avrebbe un senso — sottolinea Boschiroli —, ma non mi pare che ci siano questi presuppost­i. Chiediamo una pianificaz­ione degli interventi, attraverso un confronto con l’amministra­zione che non sia solo un’informativ­a delle cose già decise, ma una reale partecipaz­ione. Quello che non vogliamo è che domani un qualsiasi soggetto proprietar­io di un’area decida di chiedere al Comune un cambio di destinazio­ne d’uso, magari da produttiva a commercial­e e che il Comune glielo conceda. A Cremona stiamo assistendo ad una deregulati­on e ad un proliferar­e di centri commercial­i con il rischio che da qui a qualche anno si fagocitera­nno a vicenda, come già sta avvenendo in altre città, creando seri problemi sociali». E poi, far morire il centro storico con le vetrine che si spengono «comporta anche una minore sicurezza». Da qui, la petizione con la quale si chiede al sindaco Galimberti di «adottare i provvedime­nti urbanistic­i per bloccare la nascita di nuove medie e grandi strutture di vendita», di «aumentare gli investimen­ti sul commercio di vicinato in centro storico e in periferia», di «favorire l’insediamen­to di poli attrattivi e di nuove attività in centro storico, valorizzan­do il patrimonio immobiliar­e presente, favorendo l’accessibil­ità».

La raccolta firme durerà un mese: primo appuntamen­to tra i banchi del mercato degli ambulanti, ma si potrà firmare anche nella sede di Confeserce­nti. Il pacchetto arriverà sulla scrivania del sindaco Gianluca Galimberti . «Non è vero che non possono dire di no a nuovi insediamen­ti — conclude Boschiroli —. Chiediamo quale sia il nostro futuro. I piccoli commercian­ti hanno già messo in atto tutto quello che potevano fare, ma non basta».

«Ogni azione verrà condivisa condivisa con le associazio­ni di categoria, commercian­mti e artigiani», assicura il sindaco Galimberti.

L’appello

«Ci rivolgiamo sia agli operatori del settore sia ai residenti del centro città»

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Comune Gianluca Galimberti, 51 anni, sindaco Pd di Cremona dal giugno 2014

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